Israele dà il via libera ai coloni per l’occupazione di abitazioni palestinesi

Memo. Domenica il primo ministro israeliano Benjamin Netanyah ha confermato il suo supporto a un gruppo di coloni ripresi mentre s’impossessavano con la forza di abitazioni palestinesi nella città di Hebron (Al-Khalil), nella Cisgiordania occupata.

Benché venerdì la polizia di confine abbia sgombrato i coloni dalle case, domenica Netanyahu ha confermato che i coloni avrebbero potuto prendere possesso delle strutture una volta che le pratiche per il loro cosiddetto “acquisto segreto” fossero state completate.

“Il governo supporta i coloni, specialmente in giorni come questi, quando sono mira di attacchi terroristici”, ha dichiarato Netanyahu al consiglio di gabinetto settimanale, riferendosi al crescente livello di violenza a Hebron. “Nel momento in cui l’atto di acquisto (cioè di confisca delle abitazioni) sarà stato autorizzato, permetteremo loro (ai coloni) di prendere possesso di due case ad Hebron”, ha aggiunto.

Domenica mattina i media locali hanno citato il notiziario di una radio israeliana secondo il quale i coloni stavano negoziando col governo per l’acquisto di almeno una delle abitazioni, con l’assicurazione che nessuno dei nuovi abitanti avrebbe fronteggiato i vicini palestinesi. Martedì un video virale mostrava invece decine di coloni israeliani mentre tentavano di scardinare con forza gli ingressi di due abitazioni palestinesi a Hebron, attirando le ire di molti palestinesi.

La città è famosa per la massiccia presenza di militari a causa delle frequenti tensioni tra ebrei e palestinesi che, a differenza di molte altre città, vivono in stretto contatto gli uni con gli altri. Hebron è stata infatti al centro di una lunga ondata di violenze che ha visto più di 160 palestinesi, insieme a 29 israeliani o stranieri, uccisi dal 1 ottobre del 2015.