Israele demolisce strutture in Cisgiordania e a Gerusalemme est

349045CBetlemme – Ma’an. Mercoledì mattina le forze israeliane hanno demolito tre strutture ed emesso ordini di demolizione per altre due nella Cisgiordania occupata e a Gerusalemme est.

Nel villaggio di al-Khader, a sud di Betlemme, le forze israeliane hanno demolito una casa a due piani in costruzione, appartenente al residente Judah Masoud Mousa.

La casa di 200 metri quadri, situata nel quartiere occidentale al-Sharaf, è stata costruita su un terreno classificato come Area C, senza i permessi da parte delle autorità israeliane.

Secondo l’agenzia news palestinese Wafa, a Wadi Rahhal le forze israeliane hanno demolito un capannone agricolo appartenente al residente Amir Hussein al-Kamil.

Nel frattempo, nella Gerusalemme Est occupata, le forze israeliane hanno abbattuto un magazzino di vestiti nel quartiere di Dahiyat al-Barid.

Fadi Imtour ha raccontato che i soldati hanno demolito il magazzino di 300 metri quadri affittato da suo fratello Shadi con il pretesto che era stato costruito senza licenza. Ha aggiunto che le truppe israeliane hanno anche arrestato suo fratello, liberandolo dopo poche ore.

I funzionari del comune di Gerusalemme hanno emesso degli ordini di demolizione per due edifici nell’area al-Thuri di Silwan, a Gerusalemme est. Tali edifici appartengono a Ismail Abu Saloum e Muhammad Abu Saloum. A quanto riferito dai loro parenti a Ma’an, 11 persone vivono nelle case, che sono state costruite 21 anni fa; hanno aggiunto che la famiglia ha pagato “migliaia di shekel” di multe e non è stata in grado di ottenere la licenza di costruzione.

Martedì 8 marzo il gruppo israeliano per i diritti B’Tselem ha condannato una “campagna di demolizione insolitamente massiccia” in tutta la Cisgiordania che, a partire da gennaio 2016, ha lasciato senza tetto 435 palestinesi, fra cui 234 minorenni.

Traduzione di F.G.