
Gli immigranti, principalmente provenienti dall’Eritrea e dal Sudan, sono visti dalle autorità israeliane come illegali, ha affermato Radar2.net, facendo notare che Israele ha concesso lo status di asilo solo a pochi di loro.
Secondo il sito web, Netanyahu ha affermato che il suo governo ha tre stadi per affrontare la questione immigranti. Il primo è quello di costruire un recinto sui confini con l’Egitto, che ha effettivamente fermato il flusso di immigranti.
Il secondo stadio, secondo Radar2.net, sta deportando 20.000 migranti africani e il terzo consiste nell’intensa deportazione di 40.000 migranti senza il loro consenso, facendo notare che questo è diventato conveniente grazie ad un accordo internazionale.
Vale la pena ricordare che gli immigranti vivono in quartieri molto poveri nel sud di Tel Aviv e migliaia di loro sono rinchiusi nel centro di detenzione di Holot, nel sud di Israele, la cui chiusura è stata decisa all’unanimità dai ministri israeliani questa domenica.
L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) ha affermato di essere “seriamente preoccupato sul piano israeliano per deportare i migranti africani”.
In un comunicato, l’UNHCR ha dichiarato: “Eritrei, richiedenti asilo e rifugiati sudanesi sarebbero costretti ad accettare il trasferimento verso paesi africani o la prigionia in Israele”.
L’Alta Corte di Giustizia israeliana ha approvato ad agosto la politica di espulsione di massa verso un Paese terzo, senza nominarlo, ma i rapporti dei mezzi di comunicazione hanno rivelato che si tratta del Ruanda o dell’Uganda.