Israele difende la guerra contro Gaza considerandola “legittima e lecita”

Gerusalemme-Ma’an. La scorsa domenica Israele ha difeso la propria condotta durante la guerra di Gaza del 2014 definendola “legittima”, all’interno di un rapporto interministeriale sul conflitto, specificando inoltre di non aver colpito volontariamente i civili palestinesi.

Il rapporto interno, stilato dal ministero degli Esteri e della Giustizia con il contributo del Consiglio nazionale della sicurezza, è stato pubblicato due settimane prima di un rapporto delle Nazioni Unite in relazione al conflitto.

Le ostilità, durante le quali hanno perso la vita circa 2200 palestinesi, molti dei quali civili, e 73 israeliani, in particolare soldati, sono terminate con un informale cessate il fuoco il 26 agosto 2014.

All’interno delle circa 200 pagine che compongono il documento, gli autori hanno evidenziato l’ambiente in cui la guerra si è combattuta e gli sforzi militari messi in atto per cercare di evitare di colpire le masse civili: “Ciò che ad occhi esterni sarebbero potuti apparire come attacchi indiscriminati contro la popolazione palestinese in realtà sono stati attacchi legittimi contro le organizzazioni terroristiche che utilizzavano i civili come strategia militare. La popolazione è stata colpita da sfortunate ma alquanto legittime offensive sferrate in prossimità dei loro villaggi”.

Tra le vittime civili durante la guerra si contano circa 500 bambini.

Il rapporto sostiene inoltre che Israele ha rivolto i suoi attacchi verso luoghi o individui solo nel momento in cui ci fosse una “ragionevole certezza” che essi costituissero obiettivi militari o partecipassero direttamente alle ostilità.

I palestinesi però respingono pesantemente le dichiarazioni di Israele.

Ihab Bseiso, portavoce del governo palestinese a Ramallah, ha dichiarato che “La decisione di Israele di negare di aver colpito obiettivi civili a Gaza è la logica estensione di ciò che è stato fatto nella Striscia.

Bseiso ha inoltre affermato che i palestinesi accetteranno soltanto le conclusioni dell’indagine internazionale delle Nazioni Unite, che verrà pubblicata il prossimo 29 giugno.

Traduzione testo della foto: Bambini palestinesi tra le macerie della loro casa distrutta durante i 50 giorni di guerra tra Israele e i militanti di Hamas e parzialmente ricostruita l’11 maggio 2015.

Traduzione di Lorenzo D’Orazio