
Cisgiordania. Mercoledì mattina, l’esercito di occupazione ha fatto esplodere le case del martire Mohamed Mousa e del prigioniero Ahmad al-Haimuni nella città di al-Khalil/Hebron, nella Cisgiordania meridionale.
Fonti locali hanno riferito che le forze israeliane hanno assediato le due case della città e hanno costretto i residenti ad andarsene prima di piazzare dell’esplosivo nelle loro pareti interne e farle saltare in aria.
Mousa e il prigioniero al-Haimuni avevano effettuato un’operazione a colpi d’arma da fuoco il 1° ottobre dello scorso anno a Tel Aviv, che ha portato all’uccisione di sette israeliani.
In un altro contesto, i media ebraici hanno affermato che la municipalità israeliana e il suo comitato di pianificazione e costruzione nella Gerusalemme occupata avrebbero discusso e approvato mercoledì un piano per la costruzione di oltre mille unità abitative e altri progetti per i coloni ebrei su terre palestinesi annesse nella città santa.
Secondo il piano, nella colonia di Nof Zion, nel quartiere di Jabel Mukaber, nella Gerusalemme Est, saranno costruite 380 case di coloni, una scuola, due istituti religiosi e diverse strutture commerciali.
Il piano israeliano prevede anche la costruzione di 650 case di coloni nell’area tra le colonie di Har Homa e Ramat Rachel, vicino alla città palestinese di Sur Baher, nella Gerusalemme Est.
(Fonti: PIC, Quds News).