Israele distrugge una moschea nel Negev

Nablus-Ma’an. Fonti locali hanno raccontato a Ma’an che giovedì 28 gennaio le autorità israeliane hanno demolito una moschea nel villaggio non riconosciuto di Rakhama, nel Negev, e hanno inoltre emesso un’ordinanza di demolizione per una zona di Nablus, in cui risiedono 85 persone.

Le forze israeliane hanno demolito per la seconda volta questo mese una moschea nel villaggio non riconosciuto di Rakhama, nel Negev.

Similmente alle abitazioni nel villaggio non riconosciuto, la moschea era costruita con materiale ondulato. Le forze israeliane hanno inizialmente distrutto la moschea il 6 gennaio, che è stata successivamente ricostruita dagli abitanti, per poi essere distrutta di nuovo.

Dopo la prima demolizione Abu Arar, membro palestinese del Knesset Israeliano, ha dichiarato di aver tentato di prevenire la demolizione ma di non essere riuscito a convincere le autorità israeliane. “Nel loro tentativo di svuotare la terra degli arabi e di farli sfollare, fanno di tutto per fare pressioni sulla popolazione araba del Negev”, ha dichiarato.

Il deputato palestinese si scaglia contro Israele per non aver fornito “alcun servizio ai palestinesi nei villaggi non riconosciuti. Nonostante riscuotano tasse dai palestinesi, le autorità israeliane demoliscono le loro case e impediscono loro il benché minimo sostentamento”, ha affermato.

Nel frattempo le forze israeliane hanno eseguito l’ordinanza di demolizione per i residenti dell’area di Ein al-Rashash, nei pressi del villaggio di Duma, nella zona meridionale di Nablus.

Stando all’ordinanza gli 85 residenti che saranno colpiti dalla demolizione hanno tempo fino al prossimo lunedì per evacuare le proprie abitazioni.

Un portavoce per la Coordinazione delle attività governative nei territori (COGAT) ha affermato che le ordinanze sono state emesse “nei confronti di 12 edifici illegali”.

Il portavoce ha aggiunto che “i proprietari degli edifici sono stati convocati al sottocomitato alla supervisione, come opportunità per stabilire il regolamento giuridico”.

Ghassan Daghlas, che controlla l’attività di insediamento nel nord della Cisgiordania, ha confermato l’ordinanza di demolizione e ha riferito a Ma’an che “le autorità israeliane stanno commettendo un massacro umanitario contro i palestinesi nella zona, soprattutto poiché si trovano in quell’area da decenni”.

Daghlas fa appello ai diritti umani applicabili e alle organizzazioni umanitarie affinché mettano pressione al governo israeliano per porre fine all’ordinanza di demolizione disumana, che come ha detto, sostiene direttamente gli insediamenti israeliani nella zona.

Traduzione di Elena Ferrara