Israele e l’hummus palestinese

imagesIl site di Expo ha pubblicato un articolo dal titolo “L’hummus di Israele: una crema densa di ceci con il gusto tostato del sesamo“.

Vogliamo ricordare all’autrice del pezzo, che l’hummus è un tipico piatto arabo, di cui Israele s’è appropriato, insieme alle terre di Palestina e a centinaia di migliaia di vite umane.

Pubblichiamo qui di seguito un articolo dei Giovani palestinesi in Italia.

Origine di Hummos e Falafel. La fonte sono Dirar Tafeshe e le sue ricette:
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Sono due tipici piatti molto diffusi nei paesi arabi, e sono icone della pietanza popolare come lo è la pizza in Italia. Famosi particolarmente in Siria, Libano, Giordania e Palestina. (questi Stati, prima del 1916, erano uno solo chiamato Bilad el Sham o la Grande Siria).

Il hummos si fa col tahina e il falafel senza hummos è troppo asciutto.

Tahina. È una crema di consistenza simile a quella della maionese e deriva dalla farina di sesamo. I primi a lavorarla e darla il nome, sono stati gli arabi. Infatti, la sua lavorazione è simile e uguale a quella della lavorazione della farina che consiste nella macinazione dei chicchi di grano. Appunto, la Farina, in arabo, è detta Tahin.

Dunque, il sesamo (di provenienza dal Nord Africa e India) viene macinato e la sua farina è mescolata all’olio di sesamo per formare la crema.

La tahina è molto diffusa in M.O ed è usata in svariati modi:

1- Hummos. Cosi è chiamato il piatto di crema di ceci. Anche questo nome è strettamente arabo che significa “Ceci”. Si ottiene, per l’appunto, frullando i ceci con l’aggiunta di tahina, poca acqua, limone e aglio. La crema derivante ha consistenza di patè. Viene stesa sui piatti con un filo d’olio e decorato, a secondo i gusti, con cetriolini, insalata, prezzemolo e pomodori. Ottimo anche con piccoli spezzatini di carne rosolati nel burro e versato in mezzo sul piatto al posto dell’olio.

2- Fatteh, piatto tipico per la colazione in Siria, Libano, Giordania e Palestina. Si tratta di ceci bolliti con abbondante brodo versati sul pane secco o rosolato con burro (a seconda che sei povero o ricco). Al piatto si aggiunge una miscela preparata a parte, di aglio schiacciato, limone, tahina e alcune spezie e, infine, (se sei ricco) annaffiato con pinoli leggermente tostati con olio o burro.

3- Halawa. È un dolce composta da tahina, zucchero, miele, vaniglia succo di frutta. Il derivato ha una solida e compatta consistenza alla quale si aggiunge uno strato di pistacchio secco per la decorazione. Ma è molto dolce per cui sarà ottimo se mangiata col pane.

4- Tagen. Pesce coperto di tahina diluita con acqua, limone, prezzemolo e fettine di cipolle, poi fatto cuocere al forno. Questo piatto è originato dai piscatori di Sidone in Libano.

5- Taratir. È una salsa di poca densa, formata, di parti uguali, da yogurt e tahina con l’aggiunta di limone e sale. Usata per essere spalmata sulle grigliate di verdura e carne.

6- Falafel. La sua composizione è fatta di ceci, fave, cipolla, prezzemolo, aglio, cumino e altre varie spezie. Il tutto è macinato grossolanamente e, con apposito strumento, fatto a polpette e fritte nel’olio. Si trova ovunque e ad ogni angolo. Il falafel, di solito è offerto dai venditori ambulanti come sandwich (non cercate mai di friggerlo in casa, l’odore s’impregna per settimane) usando il
pane arabo che viene aperto in due strati e spalmato di hummos, taratir, o insalata mista (per ammorbidire le polpette piuttosto asciutte) sui quali sono schiacciate le polpette. Può anche essere servito da solo e degustato assieme a insalata, hummos e cetriolini freschi o sottaceto.

7- Il ful. In Egitto è chiamato Ta’amiyah ed è la colazione di tutti gli egiziani nelle periferie. Si tratta di fave secche bollite con condimenti uguali a quella della Fatteh. (ful in arabo significa fave).

La popolarità di queste pietanze è dovuto al basso costo, alla ricchezza di proteine e al basso contenuto di colesterolo. Tutte queste specialità contengono tahina. Questa, per eccellenza, è una salsa puramente e unicamente araba. Tale dato di fatto è sufficiente a dimostrare che alcuni Stati, i cui abitanti provengono maggiormente dell’Occidente, proclamano con ingannevole propaganda, il falafel e il hummos come piatti nazionali.