Israele e l’origine dell'”istruzione a due livelli”

Tel Aviv – MEMO. L’origine della continua discriminazione ufficiale, che avviene all’interno del sistema educativo israeliano, è stata esposta da documenti recentemente declassificati e che contengono dettagli dei verbali delle riunioni governative tenutesi nel 1948. I verbali fanno parte di un volume più ampio di documenti declassificati che rivelano anche il massacro israeliano di palestinesi.

I documenti sono stati ottenuti dall’Istituto Akevot per la ricerca sul conflitto israelo-palestinese. L’ultima rivelazione, riportata da Haaretz, mostra che la discriminazione stabilita durante il periodo di fondazione di Israele ha creato “due livelli d’istruzione” nello stato d’occupazione.

In uno degli archivi relativi alle riunioni del 1948 sulla legislazione della scuola d’obbligo, Zalman Shazar, primo ministro dell’Istruzione e della Cultura e poi terzo presidente di Israele, sembra aver detto che “ogni bambino ebreo in una classe costa in media 27,7 lire. Secondo gli standard educativi tra gli arabi, ognuno dei loro figli costa 15 lire”.

La discussione tra Shazar e altri ministri israeliani mette in luce la controversia sull’installazione di un sistema educativo a due livelli. In risposta a Shazar, il ministro dell’Economia Eliezer Kaplan avvertì sul suo atteggiamento discriminatorio: “Come possiamo a questo punto, mentre stabiliamo una legge che regola l’istruzione, determinare due livelli di istruzione?”

Kaplan spiegò che il governo aveva deciso per la parità di salario per i lavoratori arabi, e che voleva capire e sapere cosa suggeriva la proposta di Shazar per l’istruzione a due livelli. “Cosa stai suggerendo, come funzionerà?” chiese Kaplan. “Il ministro ha calcolato che per un bambino ebreo spenderemo 28 lire all’anno, e ci accontenteremo di sole 15 lire per un bambino arabo? Come possiamo accettare questi numeri senza sapere come siano stati calcolati?”

Shazar spiegò che “educare un bambino arabo è meno costoso che educarne uno ebreo”. Tuttavia, ha avvertito che non poteva discriminare tra insegnanti arabi ed ebrei quando si trattava di salari. “Non so per quanto tempo potremo mantenere due livelli di stipendio per gli insegnanti”, ha spiegato.

Le spese statali per gli studenti palestinesi in Israele continuano a rimanere altamente sproporzionate. Gli studenti ebrei godono di benefici e privilegi irraggiungibili per i cittadini non ebrei dello stato d’occupazione.

Nei documenti si rivela che l’allora ministro degli Esteri, Moshe Sharett, aveva messo in guardia contro la pratica discriminatoria. “Sono preoccupato e molto depresso per questa faccenda. Questa è una minoranza che soffre molto a causa della disoccupazione, della mancanza di libertà di movimento, ecc. Non sto dicendo che Israele non possa accettare una minoranza di 120 mila persone e che non possa permettere loro di una vita dignitosa, ma che questo richiede che noi facciamo grandi sforzi e che dedichiamo un’attenzione costante e attiva a questo problema. Non possiamo avere una minoranza che non sia rappresentata negli uffici governativi, nelle forze di polizia, nell’ordinamento giudiziario, ecc.”.

Sharett ha concluso avvertendo che la società israeliana ha l’obbligo di migliorare. “Se non lo facciamo, ci prendiamo gioco di tutte le nostre dichiarazioni, trasformandole in una farsa”, ha concluso.