Israele è “una realtà di Apartheid”, affermano accademici

Washington – MEMO. Il 60% degli accademici e degli studiosi sul Medio Oriente in diverse università statunitensi ha descritto l’occupazione israeliana della Palestina come “una realtà di uno stato simile all’Apartheid”, secondo quanto mostrato in un nuovo sondaggio.

Condotto da un’iniziativa congiunta sulle questioni critiche dell’Università del Maryland e del progetto sulle scienze politiche del Medio Oriente presso l’Università George Washington, il sondaggio è stato distribuito a 1.729 destinatari e ha posto domande agli accademici su un’ampia gamma di argomenti, in particolare l’impatto dell’invasione russa nell’Ucraina e la sua più ampia ramificazione in Medio Oriente.

Il pessimismo sulla soluzione a due stati continua a crescere, con il 61% che non crede più che sia possibile rispetto al 52% a febbraio del 2021 e al 57% di settembre del 2021, quando sono stati condotti due precedenti fasi del sondaggio.

Allo stesso tempo, il 60 per cento descrive la realtà attuale come quella di “uno stato simile all’apartheid”. È leggermente superiore al sondaggio di febbraio 2021 (59%) e inferiore al sondaggio di settembre 2021 (65%). Secondo i responsabili per il sondaggio, il picco a settembre potrebbe essere dovuto al rapporto molto pubblicizzato di Human Rights Watch che etichetta le pratiche israeliane come “Apartheid” e all’offensiva su Gaza avvenuta a maggio del 2021.

Circa il 29 per cento ha descritto il rapporto di Israele con i suoi cittadini non ebrei come “uno stato simile all’Apartheid”.

La gestione della questione israelo-palestinese da parte del presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha ricevuto i voti più negativi: solo il sette per cento vede favorevolmente le sue politiche.

Su questioni più ampie relative al Medio Oriente, il 58% degli intervistati pensa che la crisi ucraina ha indebolito la posizione della Russia nella regione, e solo il 33% si aspetta che l’invasione russa rafforzi la sua posizione regionale.

La Cina è vista come un chiaro beneficiario del conflitto, con il 63% che afferma che le crisi rafforza la sua posizione nella regione.

Sulla questione delle relazioni degli Stati Uniti con i principali stati del Medio Oriente, ci sono chiari vincitori e vinti a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina.

La posizione del Qatar è notevolmente migliorata. Il 50% afferma che la crisi rafforza la sua alleanza con gli Stati Uniti e solo il 10% afferma che la indebolisce. Anche la Turchia dovrebbe vedere un beneficio netto, con il 61% che afferma che l’attuale crisi rafforza la posizione di Ankara e solo il 15% afferma che indebolisce l’alleanza con gli Stati Uniti.

D’altra parte, il 36% prevede che la crisi ucraina ha indebolito le relazioni tra gli Stati Uniti, l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti. Non sono previsti cambiamenti drammatici nelle relazioni degli Stati Uniti con Israele.

(Foto: Rajesh Jantilal/AFP via Getty Images).