La Società dei Prigionieri Palestinesi (PPS) ha affermato che i 22 ordini sono stati emessi tra il 15 e il 25 ottobre.
Una madre di cinque figli, identificata con la 30enne Khadija Rabee della città di Yatta, nella provincia di Hebron (al-Khalil), nel sud della Cisgiordania, è stata condannata a tre mesi di detenzione amministrativa.
Quattro detenuti hanno ricevuto l’ordine di detenzione per la prima volta, mentre a tutti gli altri è stato rinnovato, ha detto il PPS.
Il gruppo per i diritti dei prigionieri Addameer considera la detenzione amministrativa, che permette alle autorità israeliane di imprigionare persone senza rivelare il capo d’accusa a loro carico, una forma si “detenzione arbitraria” e “tortura psicologica”.
Più di 500 prigionieri palestinesi sono attualmente sottoposti a una politica di detenzione amministrativa, una prassi, ampiamente condannata, messa in atto da Israele senza alcun capo d’accusa o processo.
I gruppi per i diritti umani e gli attivisti evidenziano che l’utilizzo da parte di Israele della detenzione amministrativa è uno strumento impiegato da quest’ultimo per imprigionare i Palestinesi senza giustificazione alcuna. Questa politica è utilizzata quasi esclusivamente contro i Palestinesi.
Traduzione di Laura Pennisi