Tel Aviv – MEMO. Mercoledì, il tribunale distrettuale di Tel Aviv ha emesso una sentenza con pena ridotta contro un ebreo israeliano che ha confessato di aver partecipato ad un violento attacco contro un cittadino palestinese di Israele e di aver tentato di ucciderlo, l’anno scorso, in un crimine di odio a sfondo etnico.
Jacob Cohen, 31 anni, ha confessato di aver partecipato al violento attacco contro Saeed Issa e di aver cercato di ucciderlo, in un’ondata di violenti crimini d’odio scoppiati contro i cittadini arabi di Israele durante l’aggressione israeliana contro la Striscia di Gaza.
Cohen ha confessato di aver preso a calci Issa, di aver lanciato un bicchiere contro di lui, di aver preso a calci la sua macchina e di aver cercato di dargli dei pugni.
Il tribunale lo ha condannato a soli 15 mesi di reclusione. Considerando la sua incarcerazione dal suo arresto avvenuto 13 mesi fa, sarà rilasciato tra due mesi.
La decisione del tribunale di emettere una pena ridotta è arrivata nonostante la richiesta dell’accusa di una pena detentiva da quattro a sette anni.
Il giudice Benny Sagi ha ritenuto che, sebbene l’imputato fosse stato incriminato, il suo coinvolgimento era “marginale”.
Sottolineando la clemenza della sentenza, i critici hanno evidenziato che i palestinesi che lanciano pietre possono essere incarcerati per due anni, indipendentemente dal riuscire o meno a ferire un israeliano.