Israele espelle nativa palestinese di 14 anni dalla Cisgiordania, senza genitori

MEMO. Le autorità israeliane hanno espulso una ragazza palestinese di 14 anni dalla Cisgiordania occupata alla Striscia di Gaza senza nemmeno avvisare i suoi genitori.

Secondo l’ONG israeliana HaMoked, la ragazzina, identificata solo come Ghada, è stata arrestata dalle forze israeliane il 13 gennaio perché si trovava a Gerusalemme senza un “permesso” rilasciato dai militari. Al momento dell’arresto, Ghada stava tornando a casa dopo aver fatto visita a sua zia a Issawiya, parte della Gerusalemme occupata.

Nata a Ramallah, Ghada ora vive con la sua famiglia ad Al-Ram. Poiché suo padre era nato nella Striscia di Gaza, al momento della nascita di Ghada, le autorità israeliane segnarono il suo indirizzo come Gaza (Israele mantiene il controllo del registro della popolazione palestinese nei Territori palestinesi occupati).

Dopo essere stata detenuta, Ghada ha subito un interrogatorio e poi un’udienza in tribunale, il tutto in assenza dei suoi genitori. E’ stata poi svegliata alle 5 del mattino del 15 gennaio con la comunicazione che sarebbe stata rilasciata al check-point di Qalandiya, a pochi minuti dalla sua città natale.

Invece, gli ufficiali del servizio di prigione israeliano l’hanno lasciata, al buio, al valico di Erez/Beit Hanun di Gaza.

Secondo HaMoked, ci sono circa 21.000 Palestinesi che vivono in Cisgiordania ma i cui indirizzi sono elencati come “Gaza”. Israele “rifiuta di aggiornare il loro indirizzo e li considera stranieri illegali a meno che non abbiano un permesso militare speciale per vivere in Cisgiordania”.

L’anno scorso, 27 palestinesi in Cisgiordania sono stati espulsi con la forza nella Striscia di Gaza, secondo i dati militari ufficiali israeliani forniti a HaMoked.