Israele ha demolito o confiscato 11 strutture palestinesi nelle ultime due settimane

Ramallah-WAFA. Giovedì, l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA) ha affermato che nelle ultime due settimane le autorità israeliane hanno demolito o confiscato 11 strutture di proprietà palestinese nell’area C e a Gerusalemme Est, con conseguenze che colpiscono 1270 persone.

Nella sua relazione sulla protezione dei civili che copre il periodo tra il 2 e il 15 luglio, l’OCHA ha affermato che le demolizioni sono state effettuate per mancanza di un permesso emesso da Israele, aggiungendo che tre delle strutture interessate erano cisterne d’acqua finanziate dai paesi donatori e localizzate a Dkaika, nelle comunità di Kashem al Karem e a An Najada, nell’area C.

Circa 1.200 persone, tra cui 400 bambini, sono state colpite da queste demolizioni e confische, ha aggiunto l’OCHA. Inoltre, dieci delle strutture interessate erano localizzate in otto comunità in parti separate dell’Area C, tra cui una struttura commerciale demolita nel villaggio di Idhna, a causa della sua posizione all’interno dei confini di una zona di fuoco designata da Israele (309A).

Le restanti nove strutture interessate nell’Area C includevano una residenza disabitata, quattro strutture di sostentamento e quattro strutture agricole. Altri due edifici in costruzione sono stati demoliti nelle cittadine di Az-Zaayyem e As-Sawahira ash-Sharqiya, in aree situate all’interno dell’area municipale di Gerusalemme definita da Israele.

Nel frattempo, l’OCHA ha registrato otto incidenti che coinvolgono coloni israeliani che hanno ferito due palestinesi, oltre ad aver provocato danni a 200 uliveti di proprietà palestinese.

Due palestinesi, tra cui un bambino, sono stati aggrediti fisicamente e feriti dai coloni in due aggressioni distinte, nella zona H2 della città di Hebron e vicino alla cittadina di Hizma (Gerusalemme).

In altri due episodi separati, fonti della comunità locale palestinese hanno riferito che dei coloni hanno sradicato 200 olivi, fichi ed alberelli appartenenti ai contadini nei villaggi di Susiya, Hebron e nell’Area B di Turmus’ayya, a Ramallah.

In altri incidenti nei villaggi di Deir Jarir, Ramallah e Yanun, vicino a Nablus, i coloni hanno portato al pascolo le loro pecore su terreni agricoli, danneggiando circa 35 dunum di terra coltivata con grano ed orzo.

In altri due episodi, alcuni coloni sono entrati nei villaggi di Awarta, a Nablus, e Deir Qaddis, a Ramallah, entrambi nell’area B, e hanno bucato le gomme di 25 veicoli palestinesi, oltre ad aver scritto frasi del “Price Tag” su quattro case, una scuola ed un asilo.