Israele ha impedito a 50 mila palestinesi della Cisgiordania di entrare a Gerusalemme in occasione della domenica delle Palme

Gerusalemme/al-Quds. Israele ha impedito a decine di migliaia di palestinesi nella Cisgiordania occupata di entrare a Gerusalemme per celebrare la festività cristiana della Domenica delle Palme nelle chiese della città. Vi ha potuto partecipare solo un numero limitato di cristiani palestinesi.

Le forze israeliane hanno rilasciato solo 6 mila permessi ai cristiani della Cisgiordania, sebbene la popolazione superi i 50 mila abitanti.

I soldati di occupazione hanno imposto misure severe ai posti di blocco intorno a Gerusalemme e alla sua Città Vecchia, sede della Chiesa del Santo Sepolcro.

“Questo è il secondo anno consecutivo che solo un piccolo numero di pellegrini può partecipare alle celebrazioni della Settimana Santa e della Pasqua a Gerusalemme, a causa del conflitto in corso”, ha dichiarato Padre Ibrahim Faltas, vice-capo della Custodia di Terra Santa.

I cristiani della Striscia di Gaza hanno commemorato la Domenica delle Palme presso la chiesa greco-ortodossa di San Porfirio, poche ore dopo un attacco aereo israeliano al vicino ospedale arabo battista al-Ahli.

In una dichiarazione, il gruppo di resistenza Hamas, con sede a Gaza, ha criticato Israele per aver limitato l’accesso dei palestinesi della Cisgiordania a Gerusalemme.

La mossa israeliana fa parte di una più ampia politica razzista e fascista volta a isolare i palestinesi dalla loro patria e dai luoghi santi, ha aggiunto.

Hamas ha inoltre invitato tutte le chiese del mondo a condannare l’occupazione e i suoi continui attacchi alla libertà di culto e all’accesso ai luoghi santi.

Ha inoltre esortato la comunità internazionale ad adottare misure serie per porre fine alla guerra genocida di Israele nella Striscia di Gaza, che mira ad annientare i palestinesi e a liquidare la loro causa.

(Fonti: PressTV, Wafa, agenzie).

Traduzione per InfoPal di F.L.