Israele ha iniziato gli attacchi aerei e di terra su vasta scala contro la Striscia di Gaza.

Dal nostro corrispondente e

da www.aljazeera.net

Le truppe e i tank israeliani sono penetrati a sud di Gaza dopo il fallimento delle manovre diplomatiche.  

All’alba di oggi, le forze di occupazione hanno iniziato un attacco di terra e di cielo, su larga scala, contro la Striscia di Gaza – come avevano minacciato a seguito del sequestro di un soldato israeliano da parte della resistenza palestinese nell’operazione speciale contro Karem Abu Salem – Shalom di domenica 25 giugno. 

Israele ha dato il via alle operazioni militari – denominate "Pioggia d’estate" – bombardando dal cielo le infrastrutture: una centrale elettrica, ponti e conduttura idrica principale.

Inoltre, è iniziata anche l’invasione di terra con carrarmati e veicoli da guerra nella zona di Rafah, a sud della Striscia, e nelle vicinanze del campo profughi Al-Nusairat e a sud della città di Gaza. 

Il corrispondente di Aljazeera a Rafah  ha informato che i carrarmati delle forze di occupazione, appoggiati dagli elicotteri da combattimento, si sono posizionati su tre lati: il primo sulla frontiera con l’Egitto e il valico di Rafah, il secondo nell’aeroporto di Gaza, e il terzo all’ingresso commerciale di Sofia, da cui entrano nella Striscia materiali per la costruzione.

E ha aggiunto che i carrarmati avanzano lentamente per non essere colpiti da mine o da cariche esplosive colloate dalla resistenza sul loro percorso, e che gli elicotteri militari sorvolano in maniera massiccia il cielo per ripulire la zona.

Gli abitanti di Rafah hanno iniziato ad abbandonare le loro case. 

Il corrispondente di Aljazeera ha raccontato che i carrarmati sono diretti verso Al-Nusairat e Deir Al-Balah, e che l’attacco sembra la prima fase di un’operazione più ampia e graduale, che avanza giorno dopo giorno, e che intende seminare la paura nei cittadini attraverso i bombardamenti dell’aviazione, la distruzione delle infrastrutture e la divisione della Striscia per impedire alla resistenza di trasferire il soldato sequestrato da qualche altra parte.

L’operazione militare è stata pianificata da tempo e non solo, come ha annunciato Israele, per liberare il commilitone, ma anche per impedire il lancio dei missili contro obiettivi israeliani, e per infliggere un colpo alla resistenza palestinese e all’autorità nazionale.

Le infrastrutture

L’operazione di occupazione terrestre è stata preceduta, da mezzanotte in poi, da numerosi attacchi aerei contro la Striscia di Gaza, che hanno colpito la centrale elettrica principale lasciando al buio tutta l’area.

I cacciabombardieri israeliani hanno colpito tre ponti principali vicino al campo profughi che collega il nord della Striscia con il sud.

Uno degli attacchi ha preso di mira un ponte sulla strada che costeggia il mare, tra il campo profughi di Al-Nusairat e la città di Gaza; il ponte della ferrovia che collega il villaggio di Al-Mighraqa, a sud della città di Gaza al centro della Striscia, è stato colpito, e la linea idrica principale è stata danneggiata. 

Fonti palestinesi hanno dichiarato che le forze di occupazione hanno lanciato gli attacchi per distruggere le infrastrutture e spaccare in più parti la Striscia di Gaza.  

Questo attacco è il primo contro la Striscia di Gaza dal ritiro israeliano, dopo un’occupazione durata più di 38 anni (Isrele, tuttavia, ha continuato a mantenere il controllo degli accessi da terra, cielo e mare). 

L’operazione prende il via dopo la scadenza dell’ultimatum di 48 ore imposto ai palestinesi per il rilascio del soldato sequestrato. La resistenza aveva chiesto la liberazione di donne e bambini prigionieri nelle carceri israeliane. 

Le preparazione della resistenza 

A seguito di questi avvenimenti, la resistenza palestinese si è dispiegata nelle postazioni di combattimento.

 

Le Brigate Salah Ad-Din, l’ala militare dei Comitati popolari, ha minacciato di uccidere un colone sequestrato domenica in Cisgiordania. 

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