Israele: il volto peggiore del colonialismo brutale che ci sia mai stato

MEMO. Di Salman Abu Sitta. Israele mostra il peggio di sé da 27.060 giorni e oltre, dal massacro di donne incinte a Deir Yassin, da parte di bande terroristiche sioniste, nel 1948, all’omicidio a sangue freddo di Shireen Abu Aqleh, la scorsa settimana, e all’attacco alle persone che trasportavano la sua bara. La ferocia israeliana non conosce limiti. Non passa giorno senza che Israele uccida, ferisca, imprigioni, espropri e spopoli la terra nella Palestina occupata; a questa lista si può davvero aggiungere ogni altro crimine immaginabile.

Le statistiche sono inadeguate per trasmettere la ferocia dello stato di occupazione. Esse non possono esprimere la bruttezza dei crimini di Israele, nessuno dei quali è, tuttavia, sufficiente a macchiarne la storia e coloro che la sostengono.

Israele ha commesso 156 massacri di persone innocenti solo tra il 1947 e il 1953 e ha lasciato due terzi del popolo palestinese senza casa, il numero più grande mai sradicato nella storia della Palestina.

Le loro case sono state demolite sopra le loro teste, come a Qibya; sono stati uccisi nei loro letti nei campi profughi, come ad Al-Bureij; le loro città sono state ridotte allo stato di grandi città funebri, come a Khan Younis; i loro figli sono stati sepolti dalle macerie delle loro aule scolastiche, come a Bahr Al-Baqar; le loro case sono state ridotte in macerie, come a Jenin; sono stati uccisi in massa, come a Sabra e Shatila; tutto il loro quartiere è stato completamente cancellato dalla faccia della terra, come a Shejaiya.

Il dio sionista di questo Israele ha un’insaziabile brama di sangue. Il suo altare deve essere unto dal sangue di palestinesi innocenti. Nessuno sfugge a questa sete di sangue. Né i bambini, come Muhammad Al-Durra ucciso nel 2000, né suo padre, né suo nonno espulso dalla sua casa nel 1948.

Il confronto con altri progetti coloniali è inappropriato. La colonizzazione dell’America, del Canada e dell’Australia avvenne nell’era dell’arco e delle frecce. La distruzione della Palestina è avvenuta sotto il riverbero delle telecamere mentre una sacra scrittura chiamata diritto internazionale veniva recitata ogni giorno.

In altri progetti coloniali si presumeva che i “nativi” fossero senza storia e senza una cultura all’altezza di quella dei colonizzatori (*). La storia della Palestina è più lunga di quella dei colonizzatori. La civiltà dei colonizzatori occidentali, a partire dal XV secolo, non sarebbe potuta sorgere senza l’eredità della Palestina. Gerusalemme è stata palestinese molto più a lungo di quanto Londra sia stata britannica, o addirittura inglese.

In altri progetti coloniali, il passare del tempo ha completato il crimine e lo ha suggellato come storia antica. In Palestina, 74 anni di esistenza e colonialismo di Israele hanno significato 74 anni di continua legittima resistenza palestinese. Continuerà per tutto il tempo necessario.

Che nessuno mi rinfacci Auschwitz. Fu un terribile crimine commesso durante una guerra mondiale. Ricompensare un crimine in tempo di guerra con quello che in effetti è un crimine esteso, di vasta portata e in corso è osceno. Quelle vittime in tempo di guerra avrebbero dovuto essere coraggiose quanto i palestinesi. Avrebbero dovuto combattere contro l’aggressore, anche contro ogni probabilità, come facciamo noi. Non avrebbero dovuto fuggire e, come codardi, attaccare persone innocenti che non hanno fatto loro del male, in una terra lontana.

Un esempio casuale è quello di un terrorista ebreo tedesco di nome Helmut Ostermann. Lasciò la Germania nel 1939 per recarsi in Palestina al fine di unirsi a un’organizzazione terroristica. Nel 1948, appollaiato con la sua mitragliatrice su una collina a Huleigat, osservava un mare di profughi che veniva condotto nella Striscia di Gaza. Ha cambiato il suo nome in Uri Avnery. Non ha mai accettato il legittimo Diritto al Ritorno dei profughi, sue vittime. Israele e Germania sono ora i migliori alleati.

Il colossale crimine contro i palestinesi aveva bisogno di un’enorme forza militare, una cassa d’oro per comprare leader e un’incredibile serie di bugie, inganni, diffamazione e disinformazione per creare miti come “I palestinesi non esistono” e “Non esiste una cosa come la Palestina”. Questa guerra di propaganda per ingannare la mente occidentale non ha precedenti. Non si è mai visto su una tale scala nelle guerre contro Vietnam, Germania, Giappone e Sud Africa.

Israele ha condotto undici tipi di guerra contro i palestinesi per espropriare la loro storia, geografia e cultura a sostegno dell’affermazione che i vagabondi provenienti dalle fredde distese di Russia, Polonia e Germania sono il popolo originario della Palestina. È farsesco per loro affermare di essere “tornati” dopo 2000 anni per reclamare la loro proprietà abbandonata da tempo.

Altrettanto farsesco è reclutare Dio per sostenere l’affermazione che Egli ha dato la Palestina agli ebrei. Tale sostegno pseudo-divino, ovviamente, era necessario perché non c’è un solo acro di terra che Israele occupa ora che sia stato acquisito legalmente: è stato tutto acquisito con la forza delle armi.

Contrariamente alle aspettative sioniste, i giovani della Palestina non hanno dimenticato le loro radici e la loro eredità. Non hanno abbandonato il loro patrimonio. Ora, con la loro conoscenza e determinazione, l’edificio della negazione sionista sta crollando. Il mondo occidentale ora sa cosa gli abbiamo detto 74 anni fa, ma non vuole ascoltare. Questo a eterna vergogna dell’Occidente, perché Israele è la faccia più brutta del colonialismo brutale.

Dico questo ai molti ebrei sostenitori della Palestina: convertite in azione la vostra disapprovazione per Israele. Rinnegate Israele pubblicamente e con tutti i mezzi. State nella stessa trincea dei palestinesi; combattete mentre combattono e morite mentre muoiono. Scrolliamoci di dosso il tribalismo e la paura della slealtà e sosteniamo la giustizia, perché è l’unico principio duraturo. È da questo che sarete giudicati. Lo stesso vale per i giovani in Occidente, i cui politici hanno creato Israele e sono responsabili dei suoi crimini. Aprite la porta di un nuovo mondo con giustizia, perché il suo momento sicuramente verrà. Coloro che hanno commesso i crimini, li hanno aiutati e favoriti, o sono rimasti in silenzio quando gli è stato chiesto di aiutare, dovranno affrontare il giudizio eterno molto più a lungo del crimine stesso. Attenzione. Quel giorno si avvicina.

Traduzione per InfoPal di Stefano Di Felice

(*) In realtà, anche tutto il continente americano, colonizzato e brutalizzato dagli Europei per secoli, era popolato da antiche e grandi Civiltà.