La decisione dell’amministrazione americana diretta da Donald Trump di tagliare gli aiuti economici ai palestinesi, di ridurre i finanziamenti dell’UNRWA e di eventualmente ridefinire lo status di molti rifugiati palestinesi, ha il potenziale di aumentare considerevolmente la tensione.
Secondo l’ufficio di Netanyahu, l’esistenza continuata dell’UNRWA perpetua la questione dei rifugiati, cosa che Israele vorrebbe eliminare del tutto. Il diritto internazionale chiarisce che tutti i rifugiati, e i palestinesi non fanno eccezione, hanno il diritto di tornare in patria. L’appartenenza di Israele alle Nazioni Unite era e rimane condizionata al ritorno dei profughi palestinesi in patria. La mossa degli Stati Uniti verso una loro ridefinizione ridurrebbe il numero di rifugiati palestinesi dai 5 milioni attuali a circa 500.000 persone.
Haaretz ha detto che toccare queste tre questioni avrebbe “effetti potenzialmente disastrosi”, citando i commenti e gli avvertimenti fatti al governo israeliano dai funzionari della difesa. Questo, ha riportato il giornale, spiega l’insolito silenzio di Netanyahu sulle mosse di Trump riguardo alla questione dei rifugiati.
Il primo ministro israeliano generalmente sostiene qualsiasi cosa Trump faccia o dica sui palestinesi, come è accaduto con il riconoscimento di Gerusalemme come capitale di Israele e il trasferimento dell’ambasciata degli Stati Uniti nella Città Santa. Il leader israeliano ha anche elogiato il ritiro degli Stati Uniti dall’accordo nucleare iraniano.
Traduzione per InfoPal di Laura Pennisi