Israele intensifica aggressioni contro i nativi del Negev

Negev/Naqab-PIC e Quds Press. Le forze di polizia israeliane hanno lanciato una campagna di arresti su larga scala nelle aree orientali del Negev, principalmente nel villaggio di al-Attrash, non riconosciuto da Israele.

Più di 50 palestinesi sono stati arrestati dall’inizio degli attacchi israeliani ai villaggi del Negev, martedì: 18 di loro sono ancora in custodia israeliana. Oggi, giovedì, 21 altri sono stati arrestati con l’accusa di aver partecipato alle proteste.

Fonti locali hanno affermato che tra i detenuti vi sono minorenni e donne, e che giovedì mattina sono stati effettuati nuovi arresti.

Martedì scorso, la polizia ha distrutto la tenda sit-in che era stata allestita dalla famiglia al-Attrash e ha impedito loro di raggiungere le terre sequestrate.

Durante l’attacco, le forze di polizia israeliane hanno sparato proiettili di metallo rivestiti di gomma e granate assordanti contro i residenti locali dopo che avevano protestato contro la distruzione delle loro terre.

La terra di al-Attrash è uno dei numerosi villaggi beduini nel deserto del Negev “non riconosciuti” da Israele.

Mercoledì notte le forze israeliane hanno intensificato gli attacchi e gli arresti contro i residenti locali, che hanno espresso determinazione a continuare le loro proteste contro la confisca delle loro terre da parte del “Fondo nazionale ebraico”.

Il Jewish National Fund fu istituito come organizzazione sionista senza scopo di lucro nell’anno 1901, con l’obiettivo di raccogliere denaro dagli ebrei nel mondo per acquistare terreni in Palestina.

Nel frattempo, le forze nazionali palestinesi hanno dichiarato che giovedì e venerdì si terranno diverse proteste all’interno della Linea Verde a sostegno dei villaggi del Negev e in opposizione alla politica di pulizia etnica israeliana.