Israele introduce modifiche e posticipa entrata in vigore di legge per i visti d’entrata in Cisgiordania

Gerusalemme/al-Quds – WAFA. Israele ha introdotto modifiche “estetiche” alle nuove procedure pubblicate dal governo militare per il rilascio dei visti per gli stranieri che cercano di entrare nella Cisgiordania occupata e ha posticipato l’entrata in vigore di queste regole al mese prossimo, secondo quanto affermato dal gruppo israeliano per i diritti umani HaMoked.

“Le forze armate israeliane hanno appena rilasciato una nuova versione della loro procedura per l’ingresso ed il soggiorno degli stranieri in Cisgiordania, che entrerà in vigore il 20 ottobre. Hanno rimosso alcuni degli elementi più oltraggiosi della procedura, ma il problema principale rimane”, ha detto.

Esplicito nella procedura, ha aggiunto HaMoked, “Israele impedirà a migliaia di famiglie di vivere insieme per ragioni palesemente politiche” e “l’esercito israeliano si prende la prerogativa di microgestire la società palestinese, compresa un’interferenza con la libertà accademica delle università palestinesi”.

HaMoked e le organizzazioni per i diritti hanno criticato le nuove procedure come una violazione degli obblighi israeliani verso il diritto internazionale.

“La procedura dell’esercito israeliano sull’ingresso di stranieri in Cisgiordania viola gli obblighi legali internazionali di Israele”, ha affermato HaMoked, aggiungendo che continuerà la sua contestazione legale.

Anche l’ambasciatore degli Stati Uniti in Israele, Tom Nides, ha criticato le nuove regole, dicendo che da quando il governo israeliano ha emanato le decisioni a febbraio lui si è “impegnato in modo aggressivo” nel discutere con il governo di Israele questi cambiamenti.

“Continuo ad avere preoccupazioni per i protocolli pubblicati, in particolare per quanto riguarda il ruolo del COGAT (Coordinamento delle attività governative nei territori) nel determinare se le persone invitate dalle istituzioni accademiche palestinesi sono qualificate per entrare in Cisgiordania ed il potenziale impatto negativo sull’unità familiare. È importante garantire che tutti questi regolamenti siano sviluppati in coordinamento con le principali parti interessate, inclusa l’Autorità Palestinese”.

Nides ha sottolineato che si aspetta “che il governo di Israele apporti gli adeguamenti necessari durante il periodo pilota per garantire la trasparenza ed il trattamento equo di tutti i cittadini statunitensi e di altri cittadini stranieri che viaggiano in Cisgiordania”.

Le misure iniziali hanno imposto restrizioni significative alla vita accademica, e Israele è stato criticato per aver fissato quote per il numero di docenti stranieri, limitato a 100, e per il numero di studenti stranieri, limitato a 150, a cui verrà concesso il permesso di entrare in Cisgiordania ogni anno. Tuttavia, queste regole non compaiono nella nuova bozza.

Le regole riviste entreranno in vigore il 20 ottobre, secondo la nuova bozza, per un periodo di prova di due anni.

Israele ha occupato la Cisgiordania nel giugno 1967 e ha il controllo totale su chi e cosa vi entra o esce.