Israele-Libano: rischio escalation violenze

An-Nasira (Nazareth) – PressTv, InfoPal. A due settimane dalla decisione israeliana di ritirare la propria presenza militare dal villaggio di Ghajar, nel sud del Libano, oggi il Direttore generale del ministero degli Esteri, Rafi Barak, ha chiesto alle forze internazionali di “peacekeeping” “Unifil”, di accertarsi che ogni ingresso al villaggio sia controllato, per sventare il rischio di una presa da parte di Hezbollah.

In una riunione con l'Inviato speciale in Libano, Michael Williams, e con Alberto Asarta, comandante generale di Unifil, Israele ha espresso la volontà di mantenere la cittadinanza israeliana sui residenti libanesi di Ghajar (gli abitanti di Ghajar hanno cittadinanza israeliana mentre coloro che risiedono nella parte nord del villaggio sono titolari di passaporto israeliano e libanese, ndr).

Intanto, il capo dell'esercito israeliano, Gabi Ashkenazi, ha avvertito sui rischi reali di un'escalation di violenza al confine con il Libano.

La preoccupazione israeliana proviene dagli ultimi sviluppi emersi dalle indagini sul possibile coinvolgimento internazionale nell'assassinio dell'ex premier libanese Rafiq al-Hariri.

Ashekazi avrebbe manifestato queste apprensioni in occasione di un sopralluogo alla base militare di “Tal Hasmomer”, dove avrebbe informato le reclute di tenersi pronte a rispondere a situazioni d'emergenza in qualunque momento.

Ai timori di Ashkenazi si aggiungono quelli di Gadi Eizenkot, comandante israeliano nella regione settentrionale, secondo il quale “il potenziale militare di Hezbollah non va sottovalutato”.

Intanto, ieri, 1° dicembre, Israele ha aperto il fuoco contro la frontiera tra Libano, Siria e il nord di Israele, nei pressi delle Fattoria Sheba.

Il fuoco sarebbe partito dalle postazioni militari di as-Sammaqah e Rwaisat al-Alam, mentre la scorsa settimana sono state riportate diverse violazioni nello spazio aereo libanese da parte dell'Aviazione israeliana, confermate da fonti Onu.

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