Israele libererà il capo del villaggio di al-Araqib, a condizione della sua deportazione

Territori palestinesi occupati-MEMO. Mercoledì, il Servizio carcerario israeliano (IPS) ha respinto la richiesta per la liberazione  del prigioniero Sheikh Sheikh Sayyah al-Turi per il suo ritorno al villaggio beduino di al-Araqib, del quale è capo.

I servizi penitenziari avevano proposto una liberazione condizionata alla sua deportazione da al-Araqib. Al-Turi ha rifiutato i termini, preferendo rimanere in prigione e il suo rilascio è stato posticipato di altri 60 giorni.

Al-Turi è detenuto nella prigione di Ramla, la cui amministrazione ha affermato che la decisione di rilasciarlo è subordinata al suo consenso a cambiare residenza dal villaggio di al-Araqib alla cittadina di Rahat, nel quartiere nº 25, a richiesta della polizia israeliana.

Al-Turi, un uomo di settant’anni, è stato condannato a dieci mesi di prigione e ha ricevuto una multa di 10.300 dollari, a dicembre, dopo essere stato considerato colpevole in 18 casi, nel novembre 2013, tra cui violazione di proprietà statale, in riferimento alla terra che appartiene al suo villaggio.

Martedì mattina, i bulldozer israeliani hanno demolito il villaggio di al-Araqib, sfollando i suoi residenti per la 144ª volta.

Gli abitanti del villaggio hanno affermato che continueranno ad abitarvi e a ricostruirlo, nonostante i tentativi dell’occupazione israeliana di allontanarli.

Al-Araqib è uno dei 51 villaggi arabi del Negev che le autorità d’occupazione israeliane non riconoscono, ed è stato oggetto di demolizioni al fine di costruire case per nuove comunità ebraiche.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.