

Gerusalemme/al-Quds. Venerdì sera, nonostante i posti di blocco e le restrizioni dell’occupazione israeliana, migliaia di palestinesi sono riusciti a raggiungere la moschea di Al-Aqsa per celebrare le preghiere del Taraweeh.
Le autorità di occupazione israeliane hanno continuato a imporre restrizioni all’accesso dei palestinesi alla moschea di al-Aqsa, nella Gerusalemme occupata, per il quarto venerdì consecutivo del Ramadan, nonostante molti avessero i permessi per entrare.
Parlando con Anadolu, diversi palestinesi hanno affermato che le restrizioni sono state applicate al checkpoint militare di Qalandiya, che separa le città di Gerusalemme e Ramallah nella Cisgiordania occupata.
Centinaia di palestinesi anziani hanno iniziato ad arrivare al checkpoint di Qalandiya venerdì mattina presto, sperando di raggiungere Gerusalemme per pregare nella moschea. Tuttavia, sono stati accolti da una massiccia presenza militare israeliana.
Un reporter di Anadolu ha osservato che a molti palestinesi, compresi gli anziani, è stato negato l’ingresso perché non avevano i permessi adeguati, nonostante la loro età.
Um Alaa, una donna di 71 anni di Gaza che vive nella Cisgiordania occupata mentre riceve cure mediche, ha condiviso la sua frustrazione.
“L’esercito israeliano si è rifiutato di lasciarmi entrare a Gerusalemme, dicendo che non avevo il permesso necessario. Ho 71 anni e tutto ciò che voglio è pregare ad al-Aqsa”, ha raccontato.
“Ero devastata quando mi è stato impedito di entrare. Speravo di visitare la moschea e pregare, ma le forze israeliane mi hanno negato l’ingresso”, ha aggiunto.
Fatima Awawda, una cittadina statunitense di 67 anni di Deir Dibwan, ad est di Ramallah, ha detto di essere stata fermata al checkpoint di Qalandiya a causa di un presunto errore nel suo permesso di ingresso.
“Cosa posso fare? Ho un passaporto statunitense, sono una donna anziana, eppure mi hanno impedito di entrare”, ha spiegato.
“Al-Aqsa significa tutto per noi; è la prima qibla [direzione della preghiera] per i musulmani, ed è dove il profeta Muhammad guidò tutti gli altri profeti in preghiera”. Anche Sami Qadomi, un uomo anziano di Jayyous, nel governatorato di Qalqilya, nella Cisgiordania settentrionale, è stato fermato al posto di blocco. “Sono vecchio e sono uscito di casa alle 5 del mattino. Tutto questo non mi ha aiutato e mi hanno comunque impedito di entrare a Gerusalemme”, ha detto.
Il 6 marzo, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha approvato restrizioni più severe all’accesso dei fedeli palestinesi alla moschea di al-Aqsa, il venerdì durante il mese di digiuno musulmano, il Ramadan.
In base alle nuove restrizioni, solo gli uomini di età superiore ai 55 anni, le donne di età superiore ai 50 anni e i bambini di età inferiore ai 12 anni potranno entrare nella moschea di al-Aqsa.
Tuttavia, l’accesso sarà subordinato all’ottenimento di un’autorizzazione di sicurezza preventiva e al superamento di approfonditi controlli di sicurezza presso i posti di blocco designati.
La decisione coincide con le continue incursioni quotidiane di centinaia di coloni israeliani nella moschea di al-Aqsa durante il mese sacro.
(Fonti: MEMO, Anadolu, Quds News).
Traduzione per InfoPal di F.L.