Israele manda al rogo centinaia di volumi del Nuovo Testamento.

http://www.haaretz.com/hasen/spages/985362.html

martedì 20 maggio 2008

Bruciano il nuovo testamento

(ANSA) – TEL AVIV, 20 MAG – Centinaia di volumi del Nuovo Testamento sono stati dati pubblicamente alla fiamme giovedi’
scorso nella citta’ israeliana di Or Yehuda (Tel Aviv) su istruzione del vicesindaco Uzi Aharon. Lo riferisce con grande evidenza il quotidiano Maariv secondo cui i testi sacri sono arsi mentre attorno seguivano la scena centinaia di allievi di una scuola ortodossa.
Aharon ha spiegato al giornale di essere impegnato in una lotta serrata per contrastare nella sua citta’ le attivita’ di ”missionari cristiani”. La settimana scorsa, dopo aver appreso che costoro avevano distribuito copie del Nuovo Testamento, ha provveduto a raccoglierle casa per casa. ”Tutti i libri sono
stati bruciati” ha confermato.
Fra le prime reazioni quella di Efraim Zuroff, direttore del Centro Wiesenthal di Gerusalemme, secondo cui da un lato occorre effettivamente sbarrare in Israele la strada ad attivita’ missionarie, mentre dall’altro occorreva mostrare rispetto verso i testi cristiani. (ANSA)

ISRAELE: ROGO DI VANGELI,’SONO PROPAGANDA MISSIONARÌ / ANSA IN CITTÀ CON VICESINDACO ORTODOSSO.GOVERNO PER ORA NON CONDANNA (di Aldo Baquis) (ANSA) – TEL AVIV, 20 MAG – Le immagini di decine di testi cristiani ridotti in ceneri fumanti nella cittadina di Or Yehuda, presso Tel Aviv, hanno destato oggi incredulità e sdegno in Israele. A denunciare la profanazione è stato, con grande energia, il quotidiano Maariv. Espressioni di esecrazione sono poi giunte da opinionisti, intellettuali, e da privati cittadini in conversazioni alla radio o in interventi nei siti internet. Ma nessun esponente di governo nè alcuna personalità rabbinica ha finora protestato pubblicamente. Secondo il giornale l’episodio è avvenuto giovedì quando il vicesindaco di Or Yehuda Uzi Aharon, un ebreo ortodosso sefardita, ha avuto sentore che in un rione era stata appena distribuita «propaganda di missionari». Su sua istruzione, gli allievi di un collegio rabbinico sono passati di casa in casa per raccogliere i libri (vi erano testi del Vecchio e Nuovo Testamento e anche pubblicazioni in ebraico a sostegno della dottrina di Gesù) che sono stati poi raccolti in un campo e dati alle fiamme. Maariv ha pubblicato una foto di Aharon mentre tiene in mano alcuni testi, fra cui un Vangelo; alle sue spalle si notano le ceneri fumanti di altri libri. «Non c’è dubbio che la stampa ha ingigantito la vicenda» ha lamentato oggi Aharon. «Il rogo dei libri è stato una iniziativa spontanea di alcuni giovani, io sono arrivato a cose fatte…» Quei testi cristiani, ha aggiunto, «hanno leso i nostri sentimenti religiosi». «Secondo la nostra ortodossia, un libro che incita contro gli ebrei può essere arso» ha poi osservato. «Se c’è motivo di scandalo – ha concluso – esso scaturisce dalle attività dei missionari cristiani, che bruciano le anime di fedeli ebrei». A quanto pare i testi sono stati distribuiti da ‘Ebrei messianicì che, pur osservando i riti ebraici, credono negli insegnamenti di Gesù. Il loro numero complessivo è di circa 10-15 mila, suddivisi in decine di piccole congregazioni in tutto il territorio israeliano. I loro più strenui nemici sono i membri della organizzazione ebraica ultraortodossa ‘Yad le-Achim’. Un loro dirigente, Meir Cohen, ha detto la settimana scorsa al giornale religioso ‘Hazofe« che »le attività dei missionari si stanno allargando. Noi le definiamo ‘Crociate di argentò (allusione a presunti stimoli pecuniari, ndr), che ogni anno trascinano centinaia di persone dall’ebraismo al cristianesimo«. In molti commenti la prima associazione di idee degli israeliani è stata con gli eventi del 10 maggio 1933 nella Piazza dell’Opera di Berlino, la Bebelplatz, dove attivisti nazisti diedero fuoco a migliaia di libri di scrittori ebrei e non. Molti hanno anche ricordato le parole profetiche del poeta ottocentesco tedesco (ed ebreo) Heinrich Heine secondo cui »quando si arriva a bruciare libri, poi si bruciano anche esseri umani«. »Il rogo dei libri – ha notato oggi lo scrittore Haim Beer – fu il momento preciso in cui si gettarono le basi del regno del male nazista«. Beer, ebreo osservante, ha espresso orrore per il rogo dei Vangeli. Nel frattempo fra gli ‘Ebrei messianicì in Israele la preoccupazione sta salendo perchè il rogo di Or Yehuda segue un altro grave episodio di intolleranza: l’invio di un pacco esplosivo a un membro della comunità, alcuni mesi fa, che provocò l’amputazione di un piede di un ragazzo. La polizia israeliana, accusano, sembra essere inerte. XBU 20-MAG-08 17:12 NNN 

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