“Ho incontrato questa sera l’inviato delle Nazioni Unite per la pace in Medio Oriente, Nikolay Mladenov”, ha dichiarato lunedì 23 novembre il ministro della Guerra israeliano Berry Gantz. “Ho riferito a Mladenov che Israele è pronto a raggiungere un compromesso e a migliorare le condizioni di vita degli abitanti della Striscia di Gaza, a patto che ci sia un cessate il fuoco e che i soldati israeliani tenuti in ostaggio da Hamas vengano liberati”.
Non è la prima volta che Israele propone un cessate il fuoco, con dei fini mediatici ed elettorali, che riflette i conflitti interni e l’intensificazione della frattura politica nell’entità sionista.
È da sottolineare che l’Egitto, le Nazioni Unite e il Qatar portano avanti delle consultazioni, ormai da diversi mesi, per raggiungere una tregua tra le fazioni palestinesi a Gaza e le forze di occupazioni israeliane sulla base di un allentamento dell’assedio imposto alla Striscia di Gaza, in cambio della fine delle manifestazioni organizzate dai palestinesi vicino ai loro confini.
Le Brigate Al-Qassam hanno catturato 4 soldati israeliani dal 2014 e dicono che la loro liberazione dipende dalla conclusione di un accordo di scambio di prigionieri con il nemico occupante israeliano.
Traduzione per InfoPal di Domitilla Luciani