Israele nomina primo diplomatico per EAU in preparazione per apertura ambasciata

Israele ha nominato il suo ex-ambasciatore in Turchia, Eitan Na’eh, come diplomatico di massivo livello negli Emirati Arabi Uniti (EAU) in preparazione per l’istituzione di un’ambasciata permanente, secondo quanto riferito martedì dall’emittente pubblica Kan.

Na’eh diventerà il primo israeliano ad avere pieno status diplomatico nello Stato del Golfo dopo la normalizzazione dei legami con Israele.

Gli Emirati Arabi Uniti ed Israele hanno deciso di stabilire piene relazioni diplomatiche, culturali e commerciali in seguito alla firma di accordi controversi, avvenuta il 15 settembre alla Casa Bianca.

Secondo Kan news, Na’eh servirà da inviato sostituto fino a quando non verrà scelto un ambasciatore permanente.

Ciò avviene un mese dopo che il ministero degli Esteri israeliano ha annunciato l’intenzione di istituire un’ambasciata ed un consolato negli Emirati Arabi Uniti entro la prima settimana di quest’anno.

“Speriamo di inaugurare [l’ambasciata] entro la fine di dicembre o la prima settimana di gennaio 2021. Avremo l’ambasciata ad Abu Dhabi ed il Consolato generale sarà a Dubai”, ha affermato un portavoce del ministero israeliano al Khaleej Volte.

Na’eh ha precedentemente servito come ambasciatore in Turchia, dal 2016 fino a quando non gli è stato ordinato di andarsene da Ankara, dopo che le forze d’occupazione israeliane avevano usato la violenza per disperdere i manifestanti palestinesi disarmati che si erano radunati presso la recinzione tra Gaza ed Israele in opposizione alla decisione degli Stati Uniti di trasferire l’ambasciata a Gerusalemme, nel 2018.

Tuttavia, il mese scorso, la Turchia ha nominato un nuovo ambasciatore in Israele per la prima volta in oltre due anni, secondo quanto riferito da al-Monitor.

I rapporti affermano che la decisione di Ankara di nominare un inviato è un passo verso il miglioramento delle relazioni con gli Stati Uniti quando il presidente eletto Joe Biden entrerà in carica.

Emirati Arabi Uniti, Bahrein, Sudan e Marocco sono state le prime nazioni arabe a ristabilire relazioni con lo stato d’occupazione di Israele, dopo l’Egitto nel 1979 e la Giordania nel 1994.

La leadership palestinese ha condannato l’instaurazione di relazioni con l’occupazione, classificandola come una “pugnalata alla causa palestinese”.