Israele non gradisce l’ultima decisione Unesco sui luoghi santi e sospende i rapporti

An-Nasira (Nazareth) – InfoPal. Il governo israeliano annuncia la sospensione di ogni relazione bilaterale con l'Agenzia delle Nazioni Unite per l'educazione la scienza e la cultura (Unesco) dopo che l'organo internazionale si era rifiutato di annoverare tra il patrimonio ebraico, i siti religiosi musulmani di al-Khalil (Hebron), con riferimento alle Moschea al-Ibrahimi, Bilal Ibn Ribah e altri siti.

Il 20 ottobre scorso, in una riunione dell'esecutivo Unesco, era stata adottata l'ultima decisione insieme alla pubblica condanna per i lavori di scavo israeliani ad al-Quds (Gerusalemme), ma si erano anche ammesse le difficoltà di vita nella Striscia di Gaza e il cattivo stato dell'istruzione in Cisgiordania e Gerusalemme, tutto in conseguenza dell'occupazione israeliana.

Il vice ministro degli Esteri israeliano, Danny Ayalon, ha sostenuto che la decisione comporterà delle conseguenze politiche e ha promesso che il suo governo non cederà fino a quando l'Unesco non cambierà opinione, in particolare sulla Tomba di Rachele (moschea Bilal Ibn Ribah).

“Si delegittima Israele, si avranno pesanti ripercussioni al processo di pace”, ha dichiarato Ayalon.

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