Israele ordina all’ANP di pagare 1,8 milioni di dollari alle famiglie delle vittime di un attentato a Gerusalemme

Gerusalemme/al-Quds – MEMO. Lunedì, la Corte Suprema israeliana ha chiesto all’Autorità Palestinese di pagare sei milioni di shekel (circa 1,8 milioni di dollari statunitensi) alle figlie di Gad e Tzipi Shemesh, uccisi in un attentato a Gerusalemme, 20 anni fa.

L’emittente israeliana Kan ha citato fonti giudiziarie secondo cui Tzipi era “incinta di due gemelli quando venne uccisa”.

L’attentato provocò la morte di tre persone, Gad e Tzipi, e l’ex-membro del parlamento israeliano Yitzhak Cohen. Lasciò anche altri 80 feriti.

La sentenza arriva quattro anni dopo che il tribunale distrettuale di Gerusalemme ha stabilito che l’Autorità Palestinese era responsabile per un attentato suicida del 2002 nella città occupata, sostenendo che coloro che ordinarono l’attentato erano ufficiali dell’apparato di sicurezza dell’Autorità Palestinese.

L’attentato avvenne durante la Seconda Intifada contro l’occupazione, provocata nel settembre 2000 dal leader dell’opposizione israeliana Ariel Sharon, quando invase la moschea di al-Aqsa con poliziotti e soldati israeliani pesantemente armati, provocando una rivolta palestinese che durò cinque anni e uccise oltre 3 mila palestinesi e mille israeliani.