Israele patrimonio dell’umanità? Nel mese di giugno sono state massacrate 6 famiglie palestinesi e uccisi 55 cittadini.

Mentre i nostri politici – da Fassino a Fini passando per Veltroni – si contendono l’amicizia con lo stato israeliano definendolo un "patrimonio dell’umanità" (Fini), l’esercito sionista massacra allegramente (sono state pubblicate alcune foto che ritraggono militari israeliani sghignazzare divertiti tra un bombardamento e l’altro!) donne, bambini, anziani; demolisce case e centrali idriche e elettriche; terrorizza civili; sequestra abitazioni trasformandole in caserme dopo averne buttato fuori gli abitanti; impedisce alle ambulanze di soccorrere i feriti, e tanto altro ancora.

Veramente un gran patrimonio di inciviltà da cui i nostri dovrebbero prendere, invece, le distanze, prima che la Storia li ricordi come complici di disastri e crimini umanitari.

Dal nostro corrispondente.

Il Centro di Informazione sanitaria del ministero della Salute palestinese ha dichiarato che il mese di giugno appena trascorso è stato particolare drammatico perché le forze di occupazione israeliane hanno preso di mira famiglie e centri medici; hanno tentato di rioccupare la Striscia di Gaza e hanno portato avanti la politica illegale degli omicidi mirati.

Inoltre, l’occupazione ha colpito le infrastrutture palestinesi, ha tagliato la corrente elettrica e le condutture idriche, ha chiuso i passaggi e ha assediato la popolazione mettendo a rischio la vita di malati e bambini.

Le famiglie massacrate.

Della famiglia di Asilah sono stati uccisi 2 membri e feriti 4 altri; della famiglia Abu Salaa sono stati uccisi 2; della famiglia Az-Zaanin, sono stati uccisi 3 e 3 feriti; della famiglia Ghaliya sono stati uccisi 7 e 9 feriti; della famiglia Al-Moghrabi 3 sono stati uccisi e 3 feriti; della famiglia Ahmad 3 uccisi e 5 feriti.

Le infrastrutture distrutte.

L’unica centrale elettrica, al centro della Striscia di Gaza, è stata distrutta: 200 mila famiglie sono state per ore senza corrente; ponti di collegamento tra il nord della Striscia e il sud sono stati bombardati; l’aeroporto internazionale di Gaza è stato occupato; i campi sportivi e il campo dell’università islamica sono stati bombardati.

Arresti.

Numerosi sono stati gli arresti di cittadini palestinesi in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza; molti sono stati i sequestri – tra di essi, 8 ministri e 24 membri del Consiglio legislativo e sindaci dei comuni.

Morti.

Il numero dei morti giunti negli ospedali è di 53. A cui si devono aggiungere 2 corpi che non sono stati riconsegnati dagli israeliani a seguito dell’operazione di Kerem Abu Salem.

Il 47% dei caduti sono minori di età tra compresa tra gli 0 e i 16 anni; 116 bambini sono stati feriti – il 38,1% del totale dei feriti.

Durante il mese di giugno sono state uccise 7 donne – il 12,7% dei morti – e 46 sono state ferite.

La sanità.

Sempre nel mese di giugno, le forze di occupazione hanno ostacolato il lavoro delle ambulanze sequestrandole per diverso tempo e impedendo loro di raggiungere gli ospedali – senza tenere minimamente in considerazione la condizione dei malati e dei feriti.

Da 20 giorni viene impedita la circolazione di 29 ambulanze appartenenti alla Mezzaluna Rossa palestinese in Cisgiordania.

Sono state lanciate bombe lacrimogene contro équipe mediche a Nablus.

Tutte queste "operazioni" israeliane avvengono in palese violazione della IV Convenzione di Ginevra e del I protocollo aggiuntivo degli Accordi di Ginevra applicati sui Territori palestinesi occupati; inoltre, costituiscono una violazione dell’articolo 20 della IV Convezione di Ginevra che prevede il rispetto dei diritti del personale medico-sanitario in soccorso a malati e feriti.

 

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