Come Israele ha peggiorato la crisi delle aziende agricole di Gaza

 170410-gaza-foot-mouthEIIsraele è stata accusata di aver peggiorato la crisi del settore zootecnico di Gaza.

 All’inizio di questo anno si è diffusa una epidemia di afta epizootica a Gaza. Per 17 giorni, Israele ha bloccato l’entrata di vaccini che servivano per prevenire la diffusione del virus, secondo quanto riferito dai servizi veterinari di Gaza. Questo ritardo ha reso vani gli sforzi compiuti per combattere l’epidemia. 

Inoltre, ponendo degli ostacoli alle consegne di vaccini, Israele è venuta meno ai propri impegni. Infatti, in febbraio il ministro dell’Agricoltura israeliano aveva annunciato che avrebbe fornito 30.000 dosi di vaccini per l’afta epizootica all’Autorità Palestinese. La fornitura di questi vaccini era stata presentata come la risposta allo scoppio dell’epidemia. 

L’annuncio era stato fatto dopo aver avuto la conferma che il bestiame era stato diagnosticato con la malattia in un kibbutz israeliano che si trovava vicino al confine con Gaza. L’Autorità Palestinese non aveva informato Israele che la malattia aveva “iniziato a diffondersi” a Gaza molte settimane prima, secondo quanto sostiene un rapporto del ministro dell’agricoltura israeliano. 

Hassan Azam, il direttore dei servizi amministrativi veterinari di Gaza, affermò il mese scorso che la maggior parte di pecore e capre presenti sul territorio erano state vaccinate, ma ha denunciato la mancanza di una pronta risposta israeliana alla continua necessità di vaccini. Egli ha pertanto avvisato The Electronic Intifada, il 7 aprile scorso, che altre 102.000 dosi sono necessarie per avere la sicurezza durante tutto l’anno – 72.000 per le pecore e 30.000 per le mucche. 

L’epidemia ha avuto conseguenze disastrose per Walid Abdin, un agricoltore di Khan Younis, nella zona di Gaza. Circa 40 delle sue 400 mucche sono morte nei due giorni seguenti allo scoppio dell’epidemia. Dover sostenere costi extra per l’acquisto di medicinali veterinari gli ha causato molti problemi, “Sono sulla via del fallimento”, ha dichiarato. 

“Enorme disastro” 

Il ceppo del virus individuato di recente è conosciuto come SAT2, secondo Zakaria al-Kafarna, un veterinario che lavora a Gaza. Viene trasmesso con la saliva o da animali infetti. 

L’afta epizootica è fortemente contagiosa, e in particolare colpisce gli animali con gli zoccoli. Mentre raramente viene trasmessa agli esseri umani, la malattia può invece causare gravi perdite economiche per gli agricoltori. L’impossibilità di ottenere ulteriori vaccini si tradurrà in un “enorme disastro”, ha detto al-Kafarna. 

Un altro veterinario con base a Gaza, Muhammad Abu Shawish, ha detto che vi è una grande possibilità che il virus si sia diffuso a causa del trasporto di animali vivi dal Delta del Nilo, attraverso il Sinai e l’Egitto, e quindi all’interno di Gaza. 

Una osservazione simile era già stata fatta dall’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura, un organismo internazionale, quando vi fu una epidemia del virus SAT2 a Gaza nel 2012. 

“Bloccare il focolaio è il primo passo” quando si ha a che fare con una epidemia di afta epizootica, ha aggiunto Abu Shawish. 

Il virus SAT2 fu individuato per la prima volta negli allevamenti egiziani nel 1950. Da allora l’Egitto ha affrontato una lunga serie di epidemie. 

Seguire il percorso degli animali che entrano a Gaza è stato complicato dall’assedio israeliano imposto – con l’assistenza degli egiziani – nell’ultimo decennio. 

Il blocco 

Il passaggio di Rafah – al confine tra Egitto e Gaza – sia per le persone che per le merci, è stato chiuso di frequente a causa del blocco. Il valico commerciale di Rafah è rimasto aperto soltanto per tre giorni durante tutto il mese di febbraio. Quindi l’assedio ha obbligato molta gente di Gaza a dipendere dal contrabbando di merci attraverso i tunnel sotterranei. 

Ahmad Nofal ha perso 30 delle sue 120 mucche a causa della recente epidemia. Egli è tra quegli agricoltori di Gaza che ritengono che il commercio irregolare di animali da allevamento sia la causa principale dell’epidemia. Il ministro dell’agricoltura di Gaza ispeziona gli animali importati attraverso quelli che Nofal definisce come “canali ufficiali”. Invece il bestiamo contrabbandato che arriva a Gaza senza che l’amministrazione locale lo sappia, non viene sottoposto ai controlli sanitari, ha detto. 

“I tunnel sono la causa”, ha aggiunto. “Il bestiame egiziano è entrato a Gaza attraverso i tunnel e ha portato con esso la malattia. Questo ha distrutto i nostri allevamenti”.

Traduzione di Aisha Tiziana Bravi