Israele permette a 2 battaglioni egiziani di entrare nel Sinai

Betlemme-Ma’an. Israele ha permesso a due battaglioni di fanteria dell’esercito egiziano e elicotteri militari di entrare nella penisola del Sinai, giovedì, secondo quanto riportato dal sito di notizie della radio dell’esercito israeliano “Gali Tzahal”.

La richiesta egiziana è giunta a seguito di un recente attacco contro l’esercito egiziano, che ha ucciso 30 soldati e che il governo egiziano ha bollato come “rivolta militante attiva in tutta la regione”.

Dal trattato del 1979 che riconosceva lo stato di Israele in cambio della smilitarizzazione israeliana della penisola del Sinai in precedenza occupata, l’Egitto ha chiesto l’autorizzazione a Israele di posizionare le proprie truppe nell’area. Ciò è successo solo dopo la Rivoluzione del 2011.

Il sito web Gali Tzahal ha riferito che il numero delle forze egiziane schierate nel Sinai non ha superato quello concordato, e che sono in missione per combattere le “organizzazioni terroristiche” nel Sinai.

Il sito ha aggiunto, tuttavia, che Israele potrebbe trovarsi costretta a permettere a un numero maggiore di truppe di entrare nel Sinai perché l’esercito egiziano possa essere in grado di combattere queste sfide.

L’esercito egiziano ha combattuto fuori un’insurrezione nella penisola del Sinai da quando il presidente egiziano democraticamente eletto Mohamed Morsi è stato rovesciato nel luglio 2013 dopo le proteste di massa contro la sua leadership.

Più di 1.400 persone sono state uccise e decine di migliaia di detenute in tutto l’Egitto durante la repressione contro i Fratelli Musulmani dalla scorsa estate, quando la polizia ha disperso con la forza due campi di protesta nella piazza  Rabia al-Adawiya del Cairo dopo la sua defenestrazione.

Le forze armate egiziane hanno lanciato un’azione militare a larga scala contro i militanti della penisola del Sinai all’inizio del settembre 2013, in quello che i dirigenti hanno descritto come la più grande mobilitazione di forza nella penisola dalla guerra del 1973 con Israele.

L’azione militare giunge sulla scia di un intensificarsi dell’ instabilità e degli attacchi quasi quotidiani nella regione.

Le autorità hanno accusato i Fratelli Musulmani di Mursi, ora nella lista nera, per i disordini, anche se il gruppo insiste che si è impegnato in proteste pacifiche e ha condannato più volte la violenza.

Traduzione di Edy Meroli