Israele “possiede 80 testate nucleari”

Memo. Un importante gruppo internazionale di esperti afferma che Israele possiede 80 testate nucleari. Secondo il SIPRI (Istituto internazionale di ricerca per la pace di Stoccolma), 50 delle testate sono per missili balistici a medio raggio e 30 sono bombe aeree.

Nel suo annuario del 2013 il SIPRI ha dichiarato che, nonostante il numero complessivo delle armi nucleari a livello globale stia scendendo, Israele continua a mantenere le sue riserve, non dichiarate ufficialmente. Israele non è tra i firmatari del Trattato di non proliferazione nucleare e ha mantenuto a lungo la sua ambigua posizione ufficiale per quanto concerne le sue capacità nucleari.

Nel 1986 Mordechai Vanunu, tecnico nucleare israeliano, ha raccontato al britannico Sunday Times che Israele aveva prodotto più di 100 testate nucleari. In seguito a questa confessione, Vanunu è stato detenuto in isolamento per 18 anni in Israele.

Il SIPRI ha evidenziato che Cina, Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Russia possiedono complessivamente un totale di 17.265 armi nucleari. Tutti questi Paesi hanno firmato il Trattato di non proliferazione.

È dal 1968 che il SIPRI pubblica resoconti annuali che analizzano questioni legate alla sicurezza e ai conflitti, alle spese militari, all’industria delle armi e alla non proliferazione, al controllo delle armi e al disarmo. L’ultima edizione evidenzia come ogni tentativo di introdurre controlli internazionali sulle bombe a grappolo nel 2013 sia fallito.

I principali Paesi produttori di armi, Israele compreso, non hanno firmato la Convenzione sulle bombe a grappolo, redatta nel 2008, nonostante l’ammissione delle gravi conseguenze a livello umanitario che queste potenzialmente possono causare. Continuano a produrre, distribuire e accumulare queste munizioni letali.

Traduzione a cura di Laura Delia