Israele: problemi con la crescente campagna di boicottaggio

israeli-settlement-barbed-wire-largeMemo. Il giornale israeliano Yedioth Ahronoth ha pubblicato un rapporto che rivela che il ministero degli Esteri ha riconosciuto la sua incapacità ad affrontare la crescente campagna di boicottaggio nonostante il ricorso a tutti i mezzi politici e legali, che non sono però stati efficaci, in particolare nei confronti delle aziende private. Il rapporto precisa come il Ministero sia riuscito a mettere sotto pressione alcuni governi europei affinché prendessero una posizione netta contro gli inviti a boicottare Israele seguiti alla ripresa nei negoziati di pace con i palestinesi.

“Sarebbe inutile lanciare una campagna anti-boicottaggio per promuovere i prodotti degli insediamenti”, ha affermato un funzionario del Ministero. Israele è riuscita a frenare numerose iniziative di boicottaggio, afferma il rapporto. Anche nei Paesi ostili, il boicottaggio non è ancora diventato legge; è tuttavia probabile che alcuni politici spingeranno in questa direzione “a causa dell’enorme ondata di ostilità” verso Israele.

Secondo il ministro delle Finanze israeliano Yair Lapid, “Se i negoziati di pace con i palestinesi falliscono, Israele perderebbe quasi 20 miliardi di shekel in esportazioni”. Inoltre, ha aggiunto, l’Unione Europea potrebbe anche rivedere la cooperazione con Israele, che significherebbe un’ulteriore perdita di 3,5 miliardi di shekel, soprattutto nel settore agricolo. Lapid ha sottolineato come le principali catene alimentari europee, in particolare in Gran Bretagna e nei Paesi scandinavi, abbiano bandito i prodotti degli insediamenti.

Yedioth Ahronoth ha pubblicato un elenco delle aziende e istituzioni che applicano il boicottaggio contro Israele:

Norvegia: il Government Pension Fund (“Fondo pensionistico governativo”) norvegese ha venduto le azioni che deteneva in Africa Israel Investments, Danya Cebus e Sesa Sterlite.

Germania: la compagnia ferroviaria tedesca non ha partecipato all’appalto per la costruzione o la gestione del servizio ferroviario che opera nei Territori palestinesi occupati.

Belgio: il governo belga ha cancellato la mostra “Tel Aviv – the White City” (“Tel Aviv- La città bianca”) programmata nella capitale Bruxelles.

Scozia: l’Edinburgh International Film Festival (“Film festival internazionale di Edimburgo”) ha restituito un premio consegnato dall’ambasciata israeliana, coerentemente alla propria decisione di boicottare il Paese.

Australia: il comune di Maryville a Sydney ha imposto il boicottaggio di Israele e di tutte le aziende che commerciano con essa. Numerose organizzazioni pro-Palestina hanno lanciato un appello al boicottaggio delle arance prodotte a Giaffa e del cioccolato Max Brenner.

Paesi Bassi: la principale azienda nel settore dell’acqua, Vitens, ha numerosi legami con l’azienda israeliana Mekorot, che opera nello stesso settore. Il Dutch Pension Fund (“Fondo pensionistico olandese”) ha ritirato tutti gli investimenti dalle banche israeliane.

Sudafrica: Il ministro degli Esteri sudafricano ha annunciato che il governo boicotterà e non farà visita a Israele. La South African Trade and Commerce Union (“Unione sudafricana per il commercio”) ha smesso di importare uno strumento per la circoncisione prodotto da Israele.

Gran Bretagna:

  • Co-operative, importante catena di vendita al dettaglio, ha boicottato tutti i prodotti degli insediamenti in Cisgiordania e nella Gerusalemme occupata.
  • La catena di abbigliamento Marks & Spencer boicotta i prodotti degli insediamenti dal 2007.

Irlanda:

  • La Irish workers’ trade Union (“Sindacato irlandese dei lavoratori”) ha annunciato la decisione di boicottare tutti i prodotti e servizi israeliani.
  • La Irish teachers’ Union (“Sindacato irlandese degli insegnanti”) supporta l’imposizione di un boicottaggio accademico nel confronti di Israele.

Canada:

  • La Canadian postal workers Union (“Sindacato canadese dei lavoratori delle poste”) boicotta Israele.
  • La Chiesa protestante di Vancouver ha lanciato una campagna per il boicottaggio dei prodotti degli insediamenti.

 Stati Uniti:

  • La American Studies Association (“Associazione studi americani”) ha recentemente aderito al boicottaggio accademico imposto contro Israele da numerose università e unioni.
  • L’American Pension Fund (“Fondo pensionistico americano”) ha ritirato i propri investimenti da un’azienda che vende trattori agricoli agli insediamenti.

Traduzione di Laura Delia