Tale ingiunzione è stata diffusa dopo i reclami presentati circa un mese fa da coloni che avevano invaso i cortili del luogo sacro islamico e che avevano dichiarato di aver visto bambini palestinesi giocare a calcio nelle scuole.
Secondo la sentenza della Corte Suprema, “il gioco del calcio sul monte del tempio [la moschea di Al-Aqsa] è proibito perché viola la sua santità”.
Secondo la polizia israeliana, l’ordine è rivolto principalmente alle aree adiacenti alle scuole islamiche situate nei cortili della moschea al-Aqsa.
Le organizzazioni ebraiche hanno chiesto che tali pratiche vengano vietate e che chi viene trovato a giocare sia perseguito o che almeno gli venga confiscato il pallone.
Esse sostengono che il gioco del calcio “è una violazione della legge per quanto riguarda le aree sante. La punizione massima per questo è sette anni di prigione. Inoltre, tale gioco è considerato “una dissacrazione di un luogo santo e causa di disagio emotivo per gli ebrei”… che invadono la moschea.