Israele rade al suolo terre palestinesi destinate al Muro di separazione

Jenin-MEMO. Mercoledì 21 febbraio le forze israeliane hanno demolito terre nel distretto di Jenin, nel nord della Cisgiordania occupata, e nel distretto meridionale di Hebron, secondo l’agenzia di stampa Wafa, di proprietà dell’Autorità Palestinese (PA).

Il rapporto ha riferito che le forze israeliane hanno fatto irruzione nel villaggio di Thahr Al-Malehto, area di Jenin, e hanno raso al suolo quasi 50 dunum (0,05 km quadrati) di terra, costituiti da decine di alberi di ulivo, per costruire presumibilmente una parte del Muro di separazione intorno all’insediamento illegale israeliano di Shaked.

Wafa ha riferito che i residenti palestinesi del villaggio sono stati “lasciati senza una strada che li conduca alle proprie terre dal lato nord del villaggio”, aggiungendo che una volta completate le sezioni del muro, verranno distrutti più di 1.000 dunum (un chilometro quadrato) di terreni appartenenti ai residenti delle città dell’area di Jenin come Yaabad e Nazlat Al-Sheikh Zaid.

A Hebron, i bulldozer israeliani hanno raso al suolo sei dunum (0,006 kmq) di terreni agricoli nel villaggio di Al-Baqaa, nel distretto orientale di Hebron.

Le terre si trovano vicino a una strada che conduce all’insediamento israeliano di Kiryat Arba.

Costruito nel 2002, il Muro di separazione si trova a otto metri di altezza in alcuni punti, più del doppio dell’altezza del Muro di Berlino. Attraversando la Cisgiordania occupata, il Muro separa villaggi e persone dalle loro terre e spesso divide le comunità in due. Nel 2004, la Corte Internazionale di Giustizia ha chiesto che il Muro venisse smantellato ed etichettato come illegale a causa dei gravi problemi economici e sociali che ha arrecato ai palestinesi. Oggi il Muro è ancora in piedi.

(Foto: una visione generale della città di Jenin in Cisgiordania)

Traduzione per InfoPal di Daniela Caruso