PIC. Israele ha ricevuto una lettera formale dalla Corte penale internazionale (CPI) che spiega nei dettagli l’ambito della sua indagine sui crimini di guerra israeliani nei Territori palestinesi occupati.
La lettera, di una pagina e mezza, delinea brevemente le tre aree principali che intende coprire: la guerra israeliana del 2014 nella Striscia di Gaza; le politiche di insediamento israeliano; l’uccisione israeliana dei partecipanti alle proteste della Grande Marcia del Ritorno del 2018 al confine di Gaza.
L’ICC ha concesso a Israele 30 giorni per rispondere alla sua lettera, tra i tentativi israeliani di ritardare l’indagine fino a quando l’attuale procuratore capo dell’ICC, Fatou Bensouda, non sarà sostituita, a giugno, dal parlamentare britannico Karim Khan, che il governo di Tel Aviv spera possa cedere alle pressioni e annullare l’indagine.
Recentemente, un certo numero di dirigenti israeliani ha espresso preoccupazione che la CPI possa aver già avviato procedure per emettere presto mandati di arresto contro ex ufficiali dell’esercito.
All’inizio di questo mese, Bensouda ha annunciato che l’ICC avrebbe avviato un’indagine sulle accuse di crimini di guerra israeliani nei Territori palestinesi.