Israele riconferma detenzione amministrativa di prigioniero in sciopero della fame da 108 giorni

Imemc, Quds Press e PIC La Società dei prigionieri palestinesi (PPS) ha riferito che la pubblica accusa militare israeliana ha deciso di rinnovare l’ordine arbitrario di detenzione amministrativa nei confronti di Miqdad al-Qawasma, che continua lo sciopero della fame per il 108esimo giorno consecutivo, protestando contro la sua prigionia senza accuse.

L’avvocato Jawad Boulus ha dichiarato che l’accusa sostiene che i referti medici indicano “un miglioramento” delle condizioni di salute del detenuto in sciopero della fame.

Boulus ha ritenuto l’ufficio del pubblico ministero responsabile per la vita di al-Qawasma, e ha chiesto all’accusa di riesaminare i referti medici dell’ospedale israeliano Caplan, affermando chiaramente che il detenuto potrebbe morire in qualsiasi momento a causa delle sue gravi condizioni.

Inoltre, la PPS ha rilasciato una dichiarazione, giovedì, in cui afferma che la Corte suprema israeliana ha emesso una sentenza il 6 ottobre che congela l’ordine di detenzione amministrativa, il che significa che l’ordine rimane valido e non è stato annullato.

Questo vuol dire anche che il detenuto è diventato un “prigioniero non ufficiale”, il che significa che rimarrà nel centro medico israeliano, sorvegliato dalla sicurezza dell’ospedale invece che dai soldati, e la sua famiglia potrà visitarlo, ma non potrà trasferirlo in altro ospedale, oltre a non poterlo portare a casa.

La PPS ha aggiunto che il detenuto, di 24 anni, proveniente dalla città di Hebron, nel sud della Cisgiordania, versa in gravi condizioni di salute ed è ricoverato in terapia intensiva. Alcuni referti medici recenti hanno rilevato che soffre di neurodegenerazione, che potrebbe provocare gravi danni cerebrali e altre complicazioni irreversibili.

Al-Qawasma è anche un ex-prigioniero politico, che è stato ripetutamente rapito e imprigionato dal 2015, trascorrendo quasi 4 anni in carcere.