Israele rifiuta l’appello di Hamas per una tregua negli attacchi militari.

La scusa addotta dal governo israeliano è sempre la stessa: "Noi non trattiamo con i terroristi. Devono prima restituire il soldato rapito e far cessare i loro attacchi". E a seguire, un’altra menzogna: "Decideremo le nostre prossime mosse in accordo con i passi intrapresi dal governo palestinese".

Come se ormai non fosse chiaro a tutti (tranne ai giornalisti del Tg 1,2,3 ecc. e ai politici italiani, e alla succube UE) che le feroci operazioni israeliane attualmente in corso sono state programmate molto tempo prima del "provvidenziale" rapimento del giovane militare.