
Secondo quanto riferito dalla Società dei prigionieri palestinesi (PPS), l’amministrazione del carcere israeliano di Ofer ha rinnegato l’accordo raggiunto di recente con i detenuti e ha deciso di re-imporre parte delle restrizioni punitive che aveva inflitto qualche giorno fa in seguito all’operazione di fuga da Gilboa.
Di conseguenza, i prigionieri hanno deciso di rispondere iniziando martedì uno sciopero della fame a tempo indeterminato.
Secondo PPS, le guardie carcerarie di Ofer hanno ricevuto i nomi di 100 prigionieri che domani parteciperanno allo sciopero della fame di massa.
I prigionieri provengono da tutte le principali fazioni e organizzeranno il loro sciopero della fame gradualmente per fare pressione sull’amministrazione Ofer affinché faccia marcia indietro sulle sue misure.
Le misure che sono state parzialmente ripristinate dall’amministrazione penitenziaria sono i trasferimenti, le perquisizioni, la chiusura di tutte le sezioni carcerarie, la riduzione del tempo che i detenuti trascorrono fuori dalle celle, la chiusura di alcune strutture inter-carcerarie come la lavanderia e lo spaccio alimentare.
Circa 900 prigionieri sono detenuti nel carcere di Ofer, compresi bambini.
(Fonti: PPS, Quds Press e PIC)