Israele risponde a rapporto dell’ONU su omicidio di Abu Aqleh

Gerusalemme/al-Quds – MEMO. L’esercito israeliano ha risposto ad un rapporto dell’Ufficio dell’Alto Commissario per i diritti umani (OHCHR) delle Nazioni Unite (ONU) che accusa le forze israeliane di aver ucciso la giornalista palestinese-statunitense Shireen Abu Aqleh.

In un comunicato, l’esercito ha annunciato: “A seguito delle indagini di parte che sono state presentate nei giorni scorsi, l’IDF ribadisce ancora una volta il suo appello ai palestinesi affinché condividano l’accesso al proiettile con cui è stata uccisa la giornalista palestinese Shireen Abu Aqleh. L’Autorità Palestinese collabora di tanto in tanto con Israele nelle indagini. Il rifiuto dei palestinesi di trasferire il proiettile e di condurre un’indagine congiunta con la rappresentanza statunitense è indicativo delle loro motivazioni”.

“Va notato che questo è stato un evento operativo durante il quale si è verificato uno scontro a fuoco tra soldati dell’IDF e uomini armati palestinesi durante le attività di antiterrorismo a Jenin”, ha aggiunto la dichiarazione.

La dichiarazione continua: “Sin dall’incidente, l’IDF ha indagato e riesaminato le circostanze della morte della signora Abu Aqleh. L’indagine dell’IDF conclude chiaramente che la signora Abu Aqleh non è stata intenzionalmente uccisa da un soldato dell’IDF e che non è possibile determinare se è stata uccisa da un uomo armato palestinese che ha sparato indiscriminatamente nella sua zona o inavvertitamente da un soldato dell’IDF”.

La dichiarazione conclude: “L’IDF si rammarica del danno ai non combattenti, anche durante gli scontri a fuoco e le situazioni di combattimento attivo, ed è fortemente impegnata nel mantenimento del movimento e della libertà di stampa”.

Venerdì, l’OHCHR delle Nazioni Unite ha concluso che Abu Aqleh è stata uccisa dalle forze israeliane.

Il portavoce dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Ravina Shamdasani, ha dichiarato in una conferenza stampa a Ginevra: “Tutte le informazioni che abbiamo raccolto, comprese le informazioni ufficiali dell’esercito israeliano e del procuratore generale palestinese, sono coerenti con la conclusione che i colpi che hanno ucciso Abu Aqleh e che hanno ferito il suo collega Ali Sammoudi provenivano dalle forze di sicurezza israeliane e non dal fuoco indiscriminato di palestinesi armati, come inizialmente affermato dalle autorità israeliane”.