Israele ritira le truppe da Gaza mentre comincia una tregua di 72 ore

Gerusalemme – AFP.

Martedì Israele ha completato il ritiro di tutte le truppe da Gaza mentre una tregua umanitaria di 72 ore è entrata in vigore a seguito di un’intensa pressione globale per porre fine alla sanguinosa offensiva.

Il portavoce dell’esercito Peter Lerner ha dichiarato ai giornalisti che le truppe saranno schierate al di fuori di Gaza in posizioni difensive per tutto il cessate il fuoco.

L’esercito israeliano ha dichiarato che poco prima dell’inizio della tregua  alle 8:00, i militanti di Gaza hanno sparato circa 17 razzi contro Israele. “Undici di loro hanno colpito e sei sono stati intercettati dalla Iron Dome sopra l’area di Gush Dan, Ashdod e Beer Sheva”.

L’ala militare di Hamas, le Brigate al-Qassam, ha riferito in un comunicato di aver sparato razzi verso le città israeliane alle 07:50. Quattro missili M75 sono stati lanciati contro Gerusalemme e un missile a Kiryat Malachi.

Allo stesso modo, le ali militari della Jihad islamica e del Fronte Democratico per la Liberazione della Palestina hanno dichiarato che i loro combattenti hanno sparato proiettili fatti in casa a Ashkelon.

A Gaza gli aerei da guerra israeliani hanno compiuto almeno cinque attacchi aerei, nessuno dei quali ha causato morti o feriti, prima che la tregua entrasse in vigore.

Un portavoce del ministero della Salute ha riferito che, nel frattempo, due palestinesi sono morti in seguito alle ferite riportate in precedenti attacchi israeliani. Sono stati identificati come Fayiz Abu Hammad, 34 anni, e Ahmad al-Ghouti, 22.

Le due morti hanno portato il bilancio dell’offensiva militare israeliana su Gaza a 1.867, mentre quasi 10 mila palestinesi sono stati feriti.

Nel tardo lunedì fonti in Egitto hanno detto che entrambe le fazioni palestinesi e Israele hanno concordato un cessate il fuoco di 72 ore a partire dalle 8:00.

Un alto funzionario in Egitto ha riferito ad AFP: “I contatti dell’Egitto con le parti interessate hanno raggiunto un impegno per una tregua di 72 ore a Gaza a partire dalle 5:00 GMT (orario di Greenwich) di domani mattina, e un accordo per far venire il resto delle delegazioni competenti al Cairo per condurre ulteriori trattative”.

Maher al-Taher, membro della delegazione e alto funzionario del Fronte Democratico per la Liberazione della Palestina, ha dichiarato che domenica al Cairo le fazioni palestinesi hanno concordato “un cessate il fuoco, il ritiro delle truppe israeliane da Gaza, la fine dell’assedio di Gaza e l’apertura dei suoi valichi di frontiera”. Ha aggiunto che fra le richieste palestinesi si trovano anche i diritti di pesca fino a 12 miglia nautiche al largo della costa di Gaza e il rilascio dei prigionieri palestinesi richiesti da Hamas e Abbas.

Un funzionario ha dichiarato che Israele dovrebbe inviare una delegazione in Egitto nei prossimi giorni.

Il segretario generale dell’ONU Ban Ki-moon ha esortato entrambe le parti “a iniziare, appena possibile, i colloqui al Cairo su un cessate il fuoco duraturo”.

Le immagini dello spargimento di sangue – che è costato la vita a più di 1.800 palestinesi, in gran parte civili, e a 67 persone sul lato israeliano, la maggior parte dei quali soldati – hanno innescato tensioni in tutta la regione e hanno fatto guadagnare a Israele critiche sempre più aspre per l’elevato numero di vittime civili.

Israele e fazioni palestinesi verso il Cairo

Israele e Hamas, il potere de facto a Gaza, hanno confermato separatamente ad AFP che avrebbero rispettato il nuovo cessate il fuoco di 72 ore che è emerso dai due giorni di colloqui al Cairo mediati da egiziani e statunitensi.

Il portavoce di Hamas Sami Abu Zuhri ha dichiarato che martedì una delegazione di leader del movimento islamista si sarebbe diretta al Cairo per unirsi ai rappresentanti della sua leadership in esilio in Egitto e in Qatar.

Un funzionario, in condizione di anonimato, ha riferito ad Afp che Israele ha dichiarato che avrebbe inviato una delegazione nella capitale egiziana dopo avere precedentemente rifiutato di partecipare ai colloqui.

Ha riferito che l’accordo di lunedì era molto simile a una precedente proposta da parte dell’Egitto, che era stata accettata da Israele ma respinta da Hamas.

Lunedì il vice leader esiliato di Hamas Mussa Abu Marzuk ha dichiarato che la nuova proposta comporterebbe un ritiro delle truppe israeliane da Gaza.

Nella serata di lunedì, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che le operazioni militari a Gaza non sarebbero finite senza prima garantire “tranquillità e sicurezza” in Israele “per un periodo prolungato”.

L’8 luglio Israele ha iniziato la sua operazione militare contro i militanti che sparano i razzi e nove giorni dopo ha inviato truppe di terra per distruggere la rete di sofisticate gallerie d’attacco.

L’annuncio della tregua è arrivato dopo che l’indignazione internazionale è cresciuta nel corso di un attacco israeliano vicino a una scuola delle Nazioni Unite di Domenica che ha ucciso 10 persone. Un attacco denunciato dalle Nazioni Unite come “un oltraggio morale e un atto criminale”, mentre gli Stati Uniti si dichiaravano “inorriditi”.

Lunedì, diverse ore prima che la tregua fosse annunciata, il ministro degli Esteri francese Laurent Fabius ha chiesto: “Quanti altri morti ci vorranno per fermare ciò che deve essere chiamato il massacro a Gaza?”. Intanto la Gran Bretagna affermava che stava rivedendo le licenze per vendere armi a Israele.

Il personale di Ma’an ha contribuito a questo rapporto.