
Cisgiordania occupata. Le forze di occupazione israeliane hanno schierato rinforzi militari dal checkpoint di Jalama al campo profughi di Jenin in Cisgiordania, mentre l’assedio della città e del campo continua per il 57° giorno consecutivo.
Una squadra dell’esercito israeliano ha preso d’assalto il campo dalla rotonda di al-Awd, continuando a bloccare tutti gli ingressi con barriere di terra e bruciando e demolendo le case palestinesi all’interno del campo, hanno riferito fonti dei media palestinesi.
Le forze israeliane hanno anche lanciato incursioni e campagne di arresti in diverse città e villaggi, la scorsa notte, con conseguente detenzione di diversi palestinesi, tra cui ex-prigionieri.
A sud di Hebron, le forze israeliane hanno preso d’assalto le città di Betlemme, il campo di Dheisheh, l’area di Wadi al-Samman e le città di Dura e Yatta, arrestando diversi palestinesi, tra cui un bambino.
Inoltre, fonti palestinesi hanno riferito che le forze israeliane hanno preso d’assalto la città di Ramallah, il campo profughi di Jalazone, le città di al-Mazra’a al-Gharbiya e Jifna e il villaggio di Ni’lin nella Cisgiordania centrale, arrestando diversi palestinesi.
Nel frattempo, le forze israeliane hanno costretto circa 200 famiglie palestinesi a fuggire dal campo profughi di Tulkarm e dai quartieri circostanti negli ultimi due giorni.
Le forze di occupazione hanno informato le famiglie rimanenti nel quartiere Qaqoon del campo di lasciare le loro case, e hanno aggredito altri cittadini nel quartiere Abu al-Foul mentre cercavano di tornare alle loro case per recuperare beni essenziali.
Fonti palestinesi hanno riferito che le forze di occupazione hanno costretto domenica i residenti rimanenti del quartiere Murabba’ Hannon nel campo a evacuare le loro case con la forza.
I soldati israeliani hanno anche sparato munizioni letali e bombe sonore contro i palestinesi, tra cui donne e bambini, mentre tentavano di entrare nel campo, domenica sera, continuando a minacciare con punizioni severe i residenti se fossero tornati alle loro case o se si fossero avvicinati a loro.
Le pattuglie della guardia di frontiera israeliana hanno anche fatto irruzione nel campo profughi di Shufat nella Gerusalemme occupata, effettuando perquisizioni e incursioni in diverse case. Hanno fatto irruzione nella città di Qafin a nord di Tulkarm e nella città di Yabad a sud di Jenin, arrestando diversi residenti prima di ritirarsi.
Le forze israeliane hanno arrestato tre palestinesi di Betlemme, altri tre di Tulkarm, così come due adolescenti e un giovane di Ramallah dopo aver fatto irruzione e perquisito le loro case.
Gli attacchi israeliani contro i palestinesi nella Cisgiordania occupata sono aumentati, negli ultimi mesi, con le forze di occupazione che hanno intensificato incursioni, arresti e spari alla cieca in varie città e paesi palestinesi.
Per settimane, l’esercito israeliano ha condotto un’ampia offensiva nei campi di Jenin, Tulkarm e Tubas, causando decine di morti, lo sfollamento di circa 40 mila residenti e una significativa distruzione delle infrastrutture dei campi.
Alcune delle incursioni israeliane, in particolare quelle mirate a Jenin, sono state condotte in collaborazione tra l’esercito israeliano e le forze di sicurezza dell’Autorità Nazionale Palestinese, che hanno ripetutamente fatto irruzione a Jenin negli ultimi mesi.
Le repressioni dell’Autorità Nazionale Palestinese contro gli attivisti palestinesi sono continuate, negli ultimi giorni. I notiziari locali hanno riferito che le forze dell’Autorità Nazionale Palestinese hanno arrestato il giovane Fadaa Abu Amira della città di Kafr Dan a ovest di Jenin, nella Cisgiordania settentrionale, lunedì mattina presto.
L’Autorità Nazionale Palestinese etichetta spesso i suoi attacchi alle roccaforti della resistenza palestinese come repressioni contro i fuorilegge.
(Fonti: The Palestine Chronicle, PIC e Quds News).