Israele si è appropriato di 80.000 libri e manoscritti palestinesi

Memo. Dal 1948 ad oggi, Israele si è appropriata di 80 mila libri e manoscritti palestinesi che ora sono conservati nelle biblioteche nazionali, dichiara Nabil al-Arabi, Segretario Generale della Lega Araba.

Al-Arabi è intervenuto in occasione dell’evento organizzato al Cairo dalla Lega Araba, intitolato “La Palestina nei manoscritti arabi”.

Il ministro della Cultura palestinese Ziad Abu Amer ha preso parte all’evento con il suo collega egiziano, con i rappresentanti delle autorità e con intellettuali provenienti dall’Egitto e dal mondo arabo, oltre che con i funzionari del Consiglio Internazionale degli Archivi (CIA).

Al-Arabi ha chiesto l’impegno di tutti per riottenere i testi che sono stati rubati dalle potenze imperialiste al fine di cancellare l’identità araba e riscriverne la storia, soprattutto quella palestinese. Ha sostenuto la necessità di tenere viva l’identità palestinese e di salvare i suoi manoscritti.

Ha aggiunto poi che alcuni paesi arabi, tra cui l’Algeria, la Libia e l’Iraq, sono impegnati nella ricostruzione dei propri archivi, che contengono la loro storia. A tale proposito, la Lega Araba sta lavorando in collaborazione con il CIA.

Abu Amr ha dichiarato: “Le iniziative intraprese nell’ambito della politica di occupazione sin dalla Nakba del 1948 per arrecare danno alla cultura palestinese, ai centri di informazione, alle università e agli archivi delle varie istituzioni del paese, rientrano nel tentativo di cancellare l’identità araba della Palestina.”

Ha anche sostenuto l’importanza della creazione di basi strategiche nazionali per la documentazione e l’archiviazione della cultura e della storia palestinesi, da affiancare a una strategia araba comune relativa alle attività di documentazione e archiviazione.

Traduzione di Romana Rubeo