Israele si rifiuta di riparare la rete elettrica di Gaza

320119CGaza-Ma’an. L’azienda incaricata della distribuzione di elettricità di Gaza ha accusato Israele di rifiutarsi di riparare un impianto elettrico di 12 megawatt che fornisce elettricità alla città di Gaza, disconnesso martedì dal territorio controllato da Israele.

Martedì, la Gaza Electricity Distribution Corporation ha dichiarato in un comunicato che i problemi alla rete elettrica al-Qubba stanno creando gravi effetti sul rifornimento elettrico della città, già carente da anni.

Nel comunicato si afferma che i tecnici gazawi avrebbero bisogno di entrare in territorio israeliano per riparare il guasto e hanno richiesto permessi speciali ai militari, che sono stati negati. Le autorità israeliane non lasciano entrare i tecnici e tanto meno la compagnia elettrica israeliana si è attivata per riparare il danno.

Gaza riceve energia elettrica dalla rete israeliana, da quella egiziana e da una stazione dentro Gaza. Tuttavia, tutte queste reti non sono sufficienti a far fronte ai bisogni della popolazione gazawi. Esse forniscono 230 MW di elettricità, mentre Gaza necessita da 350 a 450 MW.

Israele e l’Egitto mantengono un duro assedio da otto anni che ha gravemente colpito l’economia della Striscia, limitando l’import-export e il movimento delle persone.

Sebbene l’impianto elettrico di Gaza abbia un pontenziale di 140 MW non è in grado di produrre molto a causa delle restrizioni israeliane nel rifornimento di combustibile. L’estate scorsa l’impianto era stato colpito durante l’offensiva israeliana durata oltre 50 giorni, e reso totalmente fuori servizio. Le autorità per l’energia di Gaza dissero che i danni degli attacchi avevano bisogno di almeno un anno per essere riparati totalmente.

Gaza è soggetta a 12 ore di interruzione di corrente ogni giorno. Molte abitazioni hanno i propri generatori, ma funzionano con combustibile che è importato a prezzi molto alti.