Israele: soldati usano profili falsi su Twitter per attaccare attivisti di sinistra

Tel Aviv – MEMO. È stato scoperto che soldati israeliani si sono registrati con identità false su Twitter per attaccare attivisti di sinistra, inclusi giornalisti israeliani, secondo quanto riferito da Haaretz. Secondo FakeReporter, gli account creati dai soldati si sono rivelati essere Rovai Barovait [Rifleman in the Rifle Company] e Hapantera Barovait [The Panther in the Rifle Company].

Sebbene un portavoce delle Forze di difesa israeliane (IDF) abbia affermato che l’identità del o dei soldati che gestiscono i conti non siano nota, l’organizzazione militare è stata citata dicendo che “il soldato si è espresso in violazione dei regolamenti ed in un modo che non soddisfa i valori delle IDF”. Le IDF hanno aggiunto che dopo questo episodio, i protocolli militari su tali questioni sono stati chiariti.

L’inchiesta di FakeReporter è stata condotta in collaborazione con Haaretz. Ha anche tracciato solidi collegamenti tra le truppe delle IDF con sede nelle colline meridionali di Hebron e i due account Twitter che, secondo quanto affermato da Haaretz, sono stati utilizzati per molestare gli attivisti che assistono quotidianamente gli scolari palestinesi nella cittadina di al-Tuwani, nella regione occupata di Masafer Yatta, in Cisgiordania, a sud di Hebron, dopo i regolari attacchi dei coloni.

Il falso account Rovai Barovait ha pubblicato un video, il mese scorso, girato in un’area interdetta agli attivisti, nel quale mostra ragazze palestinesi che vanno a scuola a piedi con un fotografo che cammina dietro di loro e le fotografa senza il consenso dei genitori. Il filmato è stato poi pubblicato su Twitter con la didascalia “Buongiorno e ciao da questi dolci bambini”.

Il secondo account falso, Hapantera Barovait, ha risposto al video affermando “potremo lasciarli camminare da soli, senza proteggerli dagli anarchici che cercano azione”.

In un’altra occasione, un post include un tweet pubblicato dal giornalista indipendente Israel Frey, che mette in evidenza le “ingiustizie dell’occupazione” ed è stato attaccato da Rovai Barovait, che lo ha definito come un “brutto piccolo ebreo”.

I due account fake si seguono a vicenda e seguono anche gli account di attivisti di sinistra che sostengono i palestinesi nella cittadina. Uno degli account falsi segue tre account Twitter reali appartenenti a soldati che prestano servizio sulle colline meridionali di Hebron, e che a loro volta lo seguono.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.