Israele sospende permessi d’ingresso di 164 familiari legati al gruppo armato “Tana dei Leoni”

Tel Aviv – MEMO. Il ministero della Difesa israeliano ha negato i permessi di ingresso a 164 palestinesi legati alla “Tana dei leoni”, un gruppo armato della Resistenza palestinese.

Secondo Haaretz, l’annuncio del capo del Coordinamento delle attività governative nei territori (COGAT), Ghasan Alyan, afferma che solo quest’anno a più di 2.500 familiari di palestinesi coinvolti in attacchi contro israeliani è stato negato il permesso d’ingresso.

“Che i terroristi che si nascondono tra la popolazione civile di Nablus siano consapevoli che la loro identità è ben nota alle organizzazioni di sicurezza e che la strada del terrorismo che hanno scelto avrà ripercussioni sulle loro famiglie, che non potranno più guadagnarsi da vivere in Israele”, ha affermato il capo del COGAT, Magg.-Gen. Ghasan Alyan.

Le organizzazioni di sicurezza stanno “usando tutti i mezzi a loro disposizione” per prevenire il terrorismo in Cisgiordania, ha aggiunto.

La decisione arriva dopo un briefing sulla sicurezza coordinato dal ministro della Difesa, Benny Gantz.

La tensione è aumentata vertiginosamente nei Territori Occupati nelle ultime settimane, con Gerusalemme come epicentro delle rivolte tra coloni israeliani d’estrema destra e soldati armati dell’occupazione da un lato, e palestinesi che resistono all’occupazione, dall’altro.

Tutto ciò avviene dopo che le forze israeliane hanno ucciso un palestinese di 18 anni, Usama Adawi, in un campo profughi. Per decenni, i campi profughi in Cisgiordania e a Gaza hanno ospitato milioni di palestinesi che sono stati espulsi dalle loro case e cittadine durante la confisca del territorio da parte di Israele.

Nel frattempo, gli israeliani affermano che l’ultimo ciclo di violenze è stato innescato dall’uccisione di un soldato dell’occupazione ad un posto di blocco nel quartiere di Shu’afat. Le forze d’occupazione hanno effettuato incursioni, oltre alla chiusura di una settimana di un vicino campo profughi.

Quest’anno pare il il più letale in Cisgiordania dal 2015. Più di 100 palestinesi, inclusi molti civili, sono stati uccisi. Altre 1.500 persone sono state arrestate.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.