Israele spiana terreni nei pressi di Nablus in preparazione di un nuovo insediamento

Nablus-Wafa. Mercoledì i bulldozer israeliani hanno spianato le terre appartenenti ai palestinesi per fare spazio a un nuovo insediamento a sud di Nablus, nella Cisgiordania occupata, secondo quanto riportato dalle fonti.

Ghassan Daghlas, che monitora le attività coloniali nella Cisgiordania settentrionale, ha riferito a WAFA che circa nove bulldozer israeliani hanno spianato i terreni palestinesi dei villaggi di Jaloud, Qaryout, Sawyeh, Lubban e Senjel. Queste terre erano state sequestrate all’inizio del 2017 e trasformate in terreni statali dalle autorità israeliane.

Daghlas ha affermato che ciò è dovuto alla decisione presa dal governo israeliano lo scorso marzo di sequestrare circa 977 dunum di terra per costruire un nuovo insediamento.

Fra 500 e 600mila israeliani vivono in insediamenti per soli ebrei nella Gerusalemme Est e in Cisgiordania in violazione della legge internazionale e i recenti annunci di espansione coloniale hanno provocato la condanna della comunità internazionale.

Il gruppo per i diritti umani B’Tselem aveva dichiarato, in un rapporto di dicembre 2016, che Israele, “con la scusa dell’«occupazione militare temporanea», tratta i territori occupati come propri: si impossessa delle terre, sfrutta le risorse naturali e stabilisce colonie permanenti”.

“Lo stato aiuta i coloni a operare come un meccanismo di espropriazione nello spazio palestinese, come strumenti non sottoposti al controllo statale”.

K.T/M.N

Traduzione di F.G.