Israele trasferisce i prigionieri palestinesi dal Centro di detenzione di Sde Teiman

Tel Aviv. Il Servizio carcerario israeliano (IPS) ha iniziato a trasferire 140 prigionieri palestinesi di Gaza che erano detenuti nella tragicamente nota struttura di detenzione di Sde Teiman, vicino a Be’er Sheva, in seguito a una direttiva governativa emanata la settimana scorsa. Secondo il Times of Israel, 50 prigionieri sono stati trasferiti in una “ala tenda” della prigione di Ketziot giovedì, altri 50 domenica e i restanti 40 dovrebbero essere trasferiti lunedì.

L’IPS ha sottolineato che manterrà le operazioni di emergenza per gestire l’incarcerazione e la detenzione dei prigionieri di sicurezza, affermando di dare priorità alla pace e alla sicurezza pubblica.

La decisione di trasferire i prigionieri è arrivata dopo una petizione all’Alta Corte di Giustizia da parte dell’Associazione per i Diritti Civili in Israele, che ha chiesto la chiusura della struttura a causa di segnalazioni credibili di abusi. Haaretz ha riferito all’inizio di quest’anno che i detenuti palestinesi sono sottoposti a percosse, ammanettati ai muri e costretti a stare con le mani legate sopra la testa.

Inoltre, viene negata l’igiene di base e i prigionieri iniziano a rifiutare le docce a causa del rischio di punizione per aver superato il tempo stabilito. Anche l’assistenza medica è gravemente carente: un avvocato ha descritto casi di detenuti trattati per ferite senza anestesia da studenti di infermieristica anziché da medici qualificati.

L’aspetto forse più preoccupante è che dei 4 mila detenuti trattenuti a Sde Teiman da ottobre, 35 sono morti sul posto o dopo essere stati portati nei vicini ospedali civili.

L’esercito israeliano ha negato le accuse di “abusi sistematici” nella struttura, affermando che qualsiasi abuso sui detenuti è severamente vietato e indagato a fondo. Tuttavia, il gran numero di testimonianze coerenti di ex-detenuti, insieme a quelle del personale israeliano presente nel sito, suggerisce un inquietante modello di maltrattamenti e torture.

Le rivelazioni sulla struttura di detenzione di Sde Teiman hanno attirato una crescente attenzione da parte dei media. A maggio, la CNN ha rivelato i dettagli raccapriccianti degli abusi, delle torture e dei maltrattamenti subiti dai palestinesi in quella struttura. La Corte Suprema di Israele ha anche iniziato ad ascoltare una petizione da parte di gruppi per i diritti umani per chiudere immediatamente il sito.

In risposta a questi resoconti e alla petizione dell’ACRI alla Corte Suprema, lo Stato ebraico ha dichiarato che le IDF avrebbero chiuso gradualmente Sde Teiman, portando all’immediato trasferimento dei prigionieri palestinesi nelle carceri gestite dai militari nella Cisgiordania occupata.

(Fonti: MEMO, agenzie).

Traduzione per InfoPal di F.H.L.