“Israele usa i palestinesi scomparsi nel tunnel di Gaza come arma di ricatto”

MEMO. Israele ha impedito ai palestinesi di cercare i combattenti scomparsi in un tunnel di Khan Yunis, nella Striscia di Gaza meridionale, che le sue forze avevano bombardato lunedì.
 
Il canale TV israeliano 12 ha citato le dichiarazioni del coordinatore israeliano delle attività governative nei Territori palestinesi (COGAT), il maggiore generale Yoav Mordechai: “Non permetteremo ai palestinesi di cercare le persone scomparse nel tunnel transfrontaliero che Israele ha distrutto questa settimana, a meno che non vengano fatti progressi per restituire gli israeliani scomparsi e uccisi”.
 
Ha affermato che Hamas mantiene i corpi di due soldati israeliani, Hadar Goldin e Oron Shaul, uccisi nell’ultima offensiva militare israeliana sulla Striscia di Gaza, nell’estate del 2014.
 
Lunedì, a seguito dell’attacco israeliano contro il tunnel 12 palestinesi sono rimasti uccisi.
In risposta, il centro Adalah per i diritti delle minoranze arabe in Israele e il centro Al Mezan per i diritti umani a Gaza hanno presentato una petizione alla Corte Suprema di Israele, chiedendo ai militari israeliani di permettere alle squadre di salvataggio di recuperare le persone scomparse.
 
Hanno accusato Mordechai ed il capo del comando meridionale dell’esercito israeliano, Eyal Zamir, di “usare i palestinesi intrappolati come pedine di negoziazione”.