Israele verso nuove elezioni, tra scontri politici interni e accuse di corruzione

MEMO. Israele andrà verso nuove elezioni, mentre si vanificano gli sforzi del primo ministro Benjamin Netanyahu di formare un governo dopo l’esito elettorale dello scorso mese.

Lunedì, in una votazione preliminare, il parlamento israeliano ha deciso di sciogliersi. Al fine di fissare una data delle nuove elezioni, i parlamentari dovrebbero ancora tenere una votazione finale, probabilmente mercoledì.

Netanyahu, che ha rivendicato la vittoria a favore del suo partito di destra, il Likud, nelle elezioni del 9 aprile, ha fino alla sera di mercoledì per formare un governo, dopo aver ricevuto l’incarico dal presidente israeliano Reuven Rivlin sei settimane fa.

Al potere negli ultimi dieci anni e di fronte a potenziali incriminazioni per corruzione, Netanyahu fatica a raggiungere un accordo con un gruppo di partiti ebraici di destra, estrema destra e ultra-ortodossi che gli hanno assicurato un quinto mandato.

Le divisioni tra il partito ultranazionalista Yisrael Beitenu dell’ex ministro della Difesa Avigdor Lieberman e l’United Torah Judaism su un disegno di legge militare che disciplina le esenzioni per gli studenti del seminario ebraico ultra-ortodosso hanno fatto precipitare i colloqui della coalizione.