Israele vieta esportazione di pesce da Gaza verso la Cisgiordania

Gaza – MEMO. Le autorità israeliane hanno vietato l’esportazione di pesce dalla Striscia di Gaza alla Cisgiordania occupata, con il pretesto che si sono verificati tentativi di contrabbando di pesce nei mercati israeliani, secondo quanto riferito dal quotidiano Haaretz.

Il giornale afferma che il divieto è stato imposto lunedì, dopo che un camion che trasportava pesce da Gaza è stato intercettato domenica al checkpoint di Rantis, in viaggio dalla Cisgiordania verso Israele.

Haaretz ha citato i commercianti di Gaza che hanno affermato che la mossa equivale ad una punizione collettiva, perché Israele e l’Autorità Palestinese, e non i pescatori di Gaza, sono responsabili per la prevenzione del contrabbando dalla Cisgiordania.

Da parte sua, il coordinatore del Comitato dei pescatori della Federazione dei comitati di azione agricola, Zakaria Bakr, ha affermato che il divieto mira solo a danneggiare la Striscia di Gaza ed i suoi pescatori.

“L’occupazione israeliana mira a distruggere il settore della pesca e ritira i pescatori dal mare di Gaza, e a lavorare con tutti i mezzi per rendere il settore della pesca economicamente impraticabile”, ha aggiunto.

Ha sottolineato che qualsiasi operazione di esportazione aumenta i prezzi e avvantaggia i pescatori, sottolineando che il salario giornaliero di un pescatore non supera i 25 shekel (7 dollari statunitensi).

“Per anni, le autorità israeliane hanno impedito l’ingresso di attrezzature da pesca e limitato le zone di pesca”, ha affermato

“Israele consentiva l’esportazione del pesce da Gaza verso i suoi mercati, ma ora ha limitato le esportazioni a 40 tonnellate nella Cisgiordania occupata”, ha detto Bakr, aggiungendo che si tratta di una quantità molto ridotta.